Sono state rese note le nuove statistiche ministeriali sulla mediazione (rilevazione statistica con proiezione nazionale a cura del Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi - Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa) relative all’intero anno 2023 (1).
Si tratta di un dato che evidenzia un
cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, già posto in luce dall’Osservatorio;
sino a tutto il 2022 si è infatti assistito ad un costante trend di aumento di aumento
del numero degli organismi rispondenti alle indagini statistiche ministeriali (parallelamente alla diminuzione del numero
totale degli Organismi di mediazione operanti in Italia): nella rilevazione
statistica relativa al primo semestre del 2022, ad esempio, gli organismi
rispondenti erano stati 387 su 565 e, nel secondo semestre, 423 su 552. Nel
secondo trimestre 2023, invece, gli organismi rispondenti sono stati solo 371
su 557, mentre nell’ultimo trimestre 2023, 378 su 550.
Il numero
delle mediazioni è in costante crescita: nel 2021 i procedimenti pendenti finali
erano 141.480, nel 2022 155.122 e nel 2023 se ne sono registrati 178,182 (dato che non conta i c.d. Organismi
«outlier» (Organismi la cui totalità delle iscrizioni riguarda la materia
«Contratti assicurativi» e di cui il 99% dei procedimenti si conclude con la
mancata comparizione dell’aderente).
Tra le controversie
maggiormente trattate in mediazione si confermano – dato ormai consolidato
– quelle in tema di diritti reali (15
%), contratti bancari (13 %), condominio (13%) e locazione (10%).
Nel periodo in questione l’aderente compare nel 52,5% dei casi.
In tali casi (ovvero in caso di aderente
comparso), nel 30,4% dei
procedimenti si raggiunge l’accordo
conciliativo.
Si tratta di dati che confermano il trend identificato
dall’Osservatorio di leggera, ma costante, crescita delle percentuali in
questione, ad eccezione di quanto riscontrato nell’anno 2020 (con riferimento
al quale la precedente rilevazione ministeriale aveva osservato che “La
riduzione nella percentuale di aderente comparso osservata nel 2020 ha
risentito degli effetti della pandemia Codiv-19”).
La rendicontazione ministeriale relativa
all’intero 2023, poi, precisa che “Da una analisi a campione risulta che il tasso di successo sale al 50,1% se le
parti accettano di sedersi al tavolo della mediazione anche dopo il primo
incontro”. Tale dato – come già sottolineato nei precedenti lavori di
analisi svolti dall’Osservatorio – risulta sostanzialmente in linea con le
ultime rilevazioni ministeriali e si ribadisce, pertanto, che alle parti
conviene svolgere con fiducia e serietà il tentativo conciliativo, senza
fermarsi al primo incontro, ma proseguendo il percorso mediatizio anche oltre. Si
evidenzia, peraltro, che vengono finalmente raggiunte le cifre – significative –
del 30 e del 50%, come auspicato nelle precedenti analisi dell’Osservatorio.
La rendicontazione in commento osserva
inoltre quanto segue: “Nel secondo
semestre del 2023, per circa 74.040 procedimenti - pari al 28% del totale di
quelli pendenti al 30 giugno più quelli iscritti tra il 1° luglio e il 31
dicembre 2023 - si è svolto il primo incontro di mediazione. Nel 52% dei casi,
le parti hanno deciso di proseguire la mediazione; le materie con più alta
percentuale di prosecuzione sono state … i Diritti reali, il Condominio e la
Locazione”.
Tra le controversie nelle quali si registra
una maggiore percentuale di comparizione
dell’aderente (superiore al 50%) si confermano quelle che riguardano
rapporti familiari, nonché le liti relative, in generale, a rapporti sociali o
contrattuali, destinati a durare nel tempo, caratterizzati dalla particolare
rilevanza soggettiva delle parti (successioni ereditarie, divisione, diritti
reali, condominio, affitto di aziende, locazione, contratti bancari; a queste
si aggiungono le nuove materie introdotte dal d.lgs. 149/2023, c.d. riforma
Cartabia, dei contratti di subfornitura e del franchising).
In merito alla categorie di mediazione, si
conferma che la maggior parte dei procedimenti definiti afferisce alla mediazione c.d. obbligatoria ex lege o ante
causam di cui all’art. 5, comma 1, d.lgs. 28/2010 (oltre l’80%), e che le
tipologie di mediazione con maggiore
probabilità di successo sono, ancora, i procedimenti obbligatori ex art. 5,
comma 1, nonché quelli volontari (c.d. mediazione facoltativa).
Si conferma quindi, in conclusione, il
lento, ma progressivo, miglioramento delle performances
delle mediazioni gestite nel nostro Paese, nonché l’importanza di riuscire a
realizzare dei veri e propri incontri di mediazione che vadano oltre il c.d.
primo incontro informativo tra le parti. Dai dati emerge altresì che una volta
instaurato il giudizio, il raggiungimento dell’accordo conciliativo diviene
meno probabile.
Questi i numeri relativi agli Organismi di mediazione presenti in Italia.
Tipologia Organismi di conciliazione
|
Organismi al 31.12.2023 |
Procedimenti definiti |
ORGANISMI DELLE
CAMERE DI COMMERCIO
|
65 |
10.080 |
ORGANISMI PRIVATI
|
342 |
92.972 |
ORDINE AVVOCATI
|
108 |
46.780 |
ALTRI ORDINI
PROFESSIONALI
|
32 |
753 |
Totale complessivo
|
548 |
150.585 |
Quanto alla presenza dell’avvocato in mediazione, nelle mediazione volontarie nell’89%
dei casi i proponenti sono assistiti dal proprio legale (dato 2022: 78%),
mentre il 76% dei chiamati in mediazione
è assistito da un avvocato (dato 2022: 86%). Si conferma quindi l’alto
ricorso all’assistenza legale in mediazione anche laddove non obbligatoria.
Quanto alla durata delle mediazione, rispetto agli 406 gg. del contenzioso
ordinario, la procedura ADR, con aderente comparso e accordo raggiunto, dura 179 giorni; dato sostanzialmente in
linea con le precedenti rendicontazioni (175 nel 2020, 175 nel 2021 e 186 nel
2022) (2).
(1)
Le analisi curate dall'Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile di
tutte le precedenti rilevazioni statistiche sono consultabili a questo indirizzo.
(2) Dato
relativo alla DURATA EFFETTIVA SICID anno 2020; fonte: Ministero della
Giustizia (Direzione generale di statistica e analisi organizzativa), LA
DURATA DEI PROCEDIMENTI CIVILI. Analisi ed evoluzione dell’indicatore Durata
media Effettiva - ANNI 2012 – 2019 E PRIMI NOVE MESI 2020. Il
registro SICID comprende quattro ruoli o macromaterie: affari contenziosi,
controversie in materia di lavoro e previdenza, procedimenti speciali e sommari
e volontaria giurisdizione; dal calcolo della durata sono esclusi l’attività
del Giudice Tutelare, gli accertamenti tecnici preventivi in materia
previdenziale e le verbalizzazioni di dichiarazioni giurate in Tribunale. Per
Indicatore di DURATA EFFETTIVA (DE) si intende la misura il tempo medio che è
stato necessario per la definizione dei procedimenti conclusi nell’anno di
riferimento. La durata è calcolata come differenza tra la data di iscrizione e
la data in cui viene pubblicata la sentenza o il provvedimento di definizione.
È la misura utilizzata per il calcolo dell’indicatore di Benessere Equo e
Sostenibile (BES) di efficienza della giustizia civile il cui andamento, a
partire dall’annualità 2012, viene analizzato nella Relazione allegata al
Documento di economia e finanza.
Fonte: Osservatorio
Mediazione Civile n. 24/2024