Nell’ambito dell’Inaugurazione
dell’Anno Giudiziario 2014 è stato ovviamente
affrontato il tema della mediazione civile.
Riportiamo al riguardo i
più rilevanti passi contenuti nella Relazione
del Ministero della Giustizia sull’amministrazione della giustizia anno 2013 (pagg.
138-141), così come pubblicata sito webdel Ministero.
Questi la principali considerazioni
“L’istituto della mediazione non
deve costituire un vuoto ed oneroso adempimento burocratico, una mera
condizione di procedibilità prima di potersi rivolgere al giudice. Al
contrario, l’istituto, attesa la sua strettissima
correlazione con l’attività giurisdizionale, deve rappresentare un effettivo momento di composizione delle
possibili future controversie giudiziarie”. In tale visione, l’azione delle articolazioni ministeriali
competenti si è indirizzata:
- “a offrire massima credibilità all’istituto della mediazione”;
- “a creare quindi le condizioni per cui i cittadini possano rivolgersi all’organismo di mediazione con la massima fiducia”.
È al riguardo prioritario,
sottolinea la Relazione:
- un elevato livello di preparazione professionale dei mediatori;
- che sia assicurata l’effettiva imparzialità e terzietà degli organismi di mediazione e dei loro mediatori rispetto alle parti coinvolte nel procedimento.
È quindi “necessario che il Ministero, per garantire e
perseguire assoluta trasparenza nel settore, vigili con rigore allo scopo di impedire, in particolare, la costituzione di rapporti di interesse, di
qualunque specie o natura, tra gli organismi di mediazione ed i mediatori da
una parte, e le parti che partecipano al procedimento dall’altra”.
A tal fine, l’Ispettorato
Generale del Ministero, in coordinamento con la Direzione Generale ha dato
avvio sin dal novembre 2013 alle ispezioni presso gli organismi di
mediazione.
Ispezioni previste dal
decreto ministeriale 180/2010 ma mai in concreto avviate.
Inoltre, è allo studio una modifica del decreto ministeriale 180/2010,
attuativo del d.lgs. 28/2010, da parte del competente Ufficio Legislativo.
La relazione segnala,
altresì, “il notevole incremento
dell’attività di controllo derivante dalla crescente
proposizione di esposti, segno evidente della delicatezza della materia e
della diffusa, avvertita esigenza di controllo e trasparenza nel settore”.
È inoltre stato avviato il
processo di semplificazione e informatizzazione dell’attività attualmente
svolta dagli uffici competenti, fra cui l’attuazione
dell’art. 20 del d.lgs. 28/2010, che prevede la determinazione del credito di imposta in favore dei cittadini che
hanno partecipato al procedimento di mediazione, norma sino ad ora rimasta inattuata.
Alcuni dati:
- sono stati iscritti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013 n. 33 nuovi organismi di mediazione; alla data del 7 gennaio 2013, pertanto, il numero complessivo degli organismi di mediazione è 1012;
- sono stati iscritti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013 n. 28 nuovi enti di formazione; alla data del 7 gennaio 2013, pertanto, il numero complessivo degli organismi di mediazione è 406.
Fonte: Osservatorio
Mediazione Civile n. 12/2014
Relazione del Ministero della Giustizia
sull’amministrazione della giustizia anno 2013
…omissis…
Organismi di conciliazione
ed enti di formazione
L’art. 84 della legge 9 agosto 2013, n. 98, di
conversione del decreto legge 21 giugno
2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, ha
modificato il decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, reintroducendo
l’obbligatorietà del procedimento di mediazione nell’ambito di una rilevante
serie di controversie civili; ciò in attuazione del dettato della sentenza 24
ottobre 2012, n. 272 della Corte Costituzionale.
Il procedimento di mediazione e conciliazione è stato
dal legislatore nuovamente ritenuto, dunque, un fondamentale strumento di deflazione
del contenzioso civile, volto a incrementare l’efficienza del sistema giudiziario
che costituisce, come noto, uno degli elementi sui quali si misura la funzionalità
del sistema economico nonché l’affidabilità internazionale del nostro Paese.
Il Ministro della giustizia ha fortemente avvertito
come la reintroduzione di tale istituto nel nostro sistema rappresenti una
grande opportunità per una seria e incisiva riduzione del contenzioso civile.
L’istituto della mediazione non deve costituire un vuoto ed oneroso adempimento
burocratico, una mera condizione di procedibilità prima di potersi rivolgere al
giudice. Al contrario, l’istituto, attesa la sua strettissima correlazione con l’attività
giurisdizionale, deve rappresentare un effettivo momento di composizione delle
possibili future controversie giudiziarie.
In tale visione, l’azione delle articolazioni
ministeriali competenti si è indirizzata - ed è tuttora fortemente impegnata -
a offrire massima credibilità all’istituto della mediazione e a creare quindi
le condizioni per cui i cittadini possano rivolgersi all’organismo di
mediazione con la massima fiducia.
In particolare, si ritiene prioritario che il
procedimento di mediazione si svolga in maniera tale da assicurare ai cittadini
che debbano o intendano avvalersene un elevato livello di preparazione professionale
dei mediatori; che sia assicurata l’effettiva imparzialità e terzietà degli
organismi di mediazione e dei loro mediatori rispetto alle parti coinvolte nel procedimento.
È necessario che il Ministero, per garantire e
perseguire assoluta trasparenza nel settore, vigili con rigore allo scopo di
impedire, in particolare, la costituzione di rapporti di interesse, di
qualunque specie o natura, tra gli organismi di mediazione ed i mediatori da
una parte, e le parti che partecipano al procedimento dall’altra.
Si dovrà, infine, garantire che l’accesso al
procedimento di mediazione si caratterizzi per il contenimento dei costi per i
cittadini, profilo che appare oltremodo necessario nell’attuale difficile
momento economico in cui versa il Paese. Non deve, infatti, accadere che la
congiuntura economica comprometta l’accesso alla tutela giuridica dei diritti
che costituisce, come noto, uno dei compiti primari dello Stato.
Gli obiettivi sopra indicati rappresentano priorità
operative che il Ministro della giustizia ha indicato alla articolazioni
ministeriali con apposita direttiva in data 5 novembre 2013.
A tal fine, l’Ispettorato Generale del Ministero, in
coordinamento con la Direzione Generale ha dato avvio sin dal novembre 2013
alle ispezioni presso gli organismi di mediazione, previste dal decreto
ministeriale 180/2010 ma mai in concreto avviate.
Tale attività ispettiva è di fondamentale importanza,
perché consente di affiancare all’accertamento della regolarità formale degli organismi
di mediazione – attività svolta dagli uffici centrali del Ministero - anche una
verifica ‘in loco’ delle concrete modalità di gestione del servizio di mediazione,
restituendo sia ai cittadini che agli stessi enti destinatari dell’attività
ispettiva, il segno tangibile della presenza e del controllo statale in tale
settore.
Sempre nell’orizzonte tracciato dalla direttiva del
Ministro, la Direzione Generale della Giustizia Civile ha emanato in data 27
novembre 2013 una articolata circolare proponendo la soluzione di una notevole
quantità di questioni interpretative discendenti dalle modifiche introdotte
mediante il c.d. “decreto del fare”. E’ allo studio una modifica del decreto
ministeriale 180/2010, attuativo del d.lgs. 28/2010, da parte del competente
Ufficio Legislativo.
Si deve, altresì, segnalare il notevole incremento
dell’attività di controllo derivante dalla crescente proposizione di esposti,
segno evidente della delicatezza della materia e della diffusa, avvertita
esigenza di controllo e trasparenza nel settore.
E’ stato avviato, anche, il processo di
semplificazione e informatizzazione dell’attività attualmente svolta dagli
uffici competenti, fra cui l’attuazione dell’art. 20 del d.lgs. 28/2010, che
prevede la determinazione del credito di imposta in favore dei cittadini che
hanno partecipato al procedimento di mediazione, norma sino ad ora rimasta
inattuata.
Anche nel 2013, intensa è stata l’attività diretta
all’iscrizione, previa verifica della sussistenza dei necessari requisiti, dei
vari organismi di mediazione e di formazione nei relativi elenchi.
Sono stati iscritti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013
n. 33 nuovi organismi di mediazione. Alla data del 7 gennaio 2013, pertanto, il
numero complessivo degli organismi di mediazione è n. 1012.
Sono stati iscritti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013
n. 28 nuovi
enti di formazione.
Alla data del 7 gennaio 2013, pertanto, il numero
complessivo degli organismi di mediazione è n. 406.
…omissis…