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30 maggio 2024

24/24. Ministero della Giustizia: dati statistici sulla mediazione 1 gennaio – 31 dicembre 2023 (Osservatorio Mediazione Civile n. 24/2024)


Sono state rese note le nuove statistiche ministeriali sulla mediazione (rilevazione statistica con proiezione nazionale a cura del Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi - Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa) relative all’intero anno 2023 (1).

 

Si tratta di un dato che evidenzia un cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, già posto in luce dall’Osservatorio; sino a tutto il 2022 si è infatti assistito ad un costante trend di aumento di aumento del numero degli organismi rispondenti alle indagini statistiche ministeriali  (parallelamente alla diminuzione del numero totale degli Organismi di mediazione operanti in Italia): nella rilevazione statistica relativa al primo semestre del 2022, ad esempio, gli organismi rispondenti erano stati 387 su 565 e, nel secondo semestre, 423 su 552. Nel secondo trimestre 2023, invece, gli organismi rispondenti sono stati solo 371 su 557, mentre nell’ultimo trimestre 2023, 378 su 550.

 

Il numero delle mediazioni è in costante crescita: nel 2021 i procedimenti pendenti finali erano 141.480, nel 2022 155.122 e nel 2023 se ne sono registrati 178,182 (dato che non conta i c.d. Organismi «outlier» (Organismi la cui totalità delle iscrizioni riguarda la materia «Contratti assicurativi» e di cui il 99% dei procedimenti si conclude con la mancata comparizione dell’aderente).

 

Tra le controversie maggiormente trattate in mediazione si confermano – dato ormai consolidato – quelle in tema di diritti reali (15 %), contratti bancari (13 %), condominio (13%) e locazione (10%).

 

Nel periodo in questione l’aderente compare nel 52,5% dei casi.

In tali casi (ovvero in caso di aderente comparso), nel 30,4% dei procedimenti si raggiunge l’accordo conciliativo.

Si tratta di dati che confermano il trend identificato dall’Osservatorio di leggera, ma costante, crescita delle percentuali in questione, ad eccezione di quanto riscontrato nell’anno 2020 (con riferimento al quale la precedente rilevazione ministeriale aveva osservato che “La riduzione nella percentuale di aderente comparso osservata nel 2020 ha risentito degli effetti della pandemia Codiv-19”).

La rendicontazione ministeriale relativa all’intero 2023, poi, precisa che “Da una analisi a campione risulta che il tasso di successo sale al 50,1%  se le parti accettano di sedersi al tavolo della mediazione anche dopo il primo incontro”. Tale dato – come già sottolineato nei precedenti lavori di analisi svolti dall’Osservatorio – risulta sostanzialmente in linea con le ultime rilevazioni ministeriali e si ribadisce, pertanto, che alle parti conviene svolgere con fiducia e serietà il tentativo conciliativo, senza fermarsi al primo incontro, ma proseguendo il percorso mediatizio anche oltre. Si evidenzia, peraltro, che vengono finalmente raggiunte le cifre – significative – del 30 e del 50%, come auspicato nelle precedenti analisi dell’Osservatorio.

 

La rendicontazione in commento osserva inoltre quanto segue: “Nel secondo semestre del 2023, per circa 74.040 procedimenti - pari al 28% del totale di quelli pendenti al 30 giugno più quelli iscritti tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2023 - si è svolto il primo incontro di mediazione. Nel 52% dei casi, le parti hanno deciso di proseguire la mediazione; le materie con più alta percentuale di prosecuzione sono state … i Diritti reali, il Condominio e la Locazione”.

 

Tra le controversie nelle quali si registra una maggiore percentuale di comparizione dell’aderente (superiore al 50%) si confermano quelle che riguardano rapporti familiari, nonché le liti relative, in generale, a rapporti sociali o contrattuali, destinati a durare nel tempo, caratterizzati dalla particolare rilevanza soggettiva delle parti (successioni ereditarie, divisione, diritti reali, condominio, affitto di aziende, locazione, contratti bancari; a queste si aggiungono le nuove materie introdotte dal d.lgs. 149/2023, c.d. riforma Cartabia, dei contratti di subfornitura e del franchising).

 

In merito alla categorie di mediazione, si conferma che la maggior parte dei procedimenti definiti afferisce alla mediazione c.d. obbligatoria ex lege o ante causam di cui all’art. 5, comma 1, d.lgs. 28/2010 (oltre l’80%), e che le tipologie di mediazione con maggiore probabilità di successo sono, ancora, i procedimenti obbligatori ex art. 5, comma 1, nonché quelli volontari (c.d. mediazione facoltativa).

 

Si conferma quindi, in conclusione, il lento, ma progressivo, miglioramento delle performances delle mediazioni gestite nel nostro Paese, nonché l’importanza di riuscire a realizzare dei veri e propri incontri di mediazione che vadano oltre il c.d. primo incontro informativo tra le parti. Dai dati emerge altresì che una volta instaurato il giudizio, il raggiungimento dell’accordo conciliativo diviene meno probabile.

 

Questi i numeri relativi agli Organismi di mediazione presenti in Italia.

 

 

Tipologia Organismi di conciliazione

 

Organismi al 31.12.2023

Procedimenti definiti

 

ORGANISMI DELLE CAMERE DI COMMERCIO

 

65

10.080

 

ORGANISMI PRIVATI

 

342

92.972

 

ORDINE AVVOCATI

 

108

46.780

 

ALTRI ORDINI PROFESSIONALI

 

32

753

 

Totale complessivo

 

548

150.585

 

Quanto alla presenza dell’avvocato in mediazione, nelle mediazione volontarie nell’89% dei casi i proponenti sono assistiti dal proprio legale (dato 2022: 78%), mentre il 76% dei chiamati in mediazione è assistito da un avvocato (dato 2022: 86%). Si conferma quindi l’alto ricorso all’assistenza legale in mediazione anche laddove non obbligatoria.

 

Quanto alla durata delle mediazione, rispetto agli 406 gg. del contenzioso ordinario, la procedura ADR, con aderente comparso e accordo raggiunto, dura 179 giorni; dato sostanzialmente in linea con le precedenti rendicontazioni (175 nel 2020, 175 nel 2021 e 186 nel 2022) (2).

 

(1) Le analisi curate dall'Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile di tutte le precedenti rilevazioni statistiche sono consultabili a questo indirizzo.

 

(2) Dato relativo alla DURATA EFFETTIVA SICID anno 2020; fonte: Ministero della Giustizia (Direzione generale di statistica e analisi organizzativa), LA DURATA DEI PROCEDIMENTI CIVILI. Analisi ed evoluzione dell’indicatore Durata media Effettiva - ANNI 2012 – 2019 E PRIMI NOVE MESI 2020.  Il registro SICID comprende quattro ruoli o macromaterie: affari contenziosi, controversie in materia di lavoro e previdenza, procedimenti speciali e sommari e volontaria giurisdizione; dal calcolo della durata sono esclusi l’attività del Giudice Tutelare, gli accertamenti tecnici preventivi in materia previdenziale e le verbalizzazioni di dichiarazioni giurate in Tribunale. Per Indicatore di DURATA EFFETTIVA (DE) si intende la misura il tempo medio che è stato necessario per la definizione dei procedimenti conclusi nell’anno di riferimento. La durata è calcolata come differenza tra la data di iscrizione e la data in cui viene pubblicata la sentenza o il provvedimento di definizione. È la misura utilizzata per il calcolo dell’indicatore di Benessere Equo e Sostenibile (BES) di efficienza della giustizia civile il cui andamento, a partire dall’annualità 2012, viene analizzato nella Relazione allegata al Documento di economia e finanza.

 

Fonte: Osservatorio Mediazione Civile n. 24/2024

(www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)

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