- la possibilità per il giudice di desumere al riguardo argomenti di prova nel successivo giudizio ai sensi dell’art. 116, secondo comma, c.p.c. (2);
- la condanna della parte costituita al versamento all’entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio.
Ci si chiede però, se qualcosa del principio ivi espresso possa trovare
ancora posto nel nostro ordinamento.
In particolare, in tema di mediazione demandata, può il giudice valutare ai sensi dell’art. 116, secondo comma, c.p.c.
il comportamento tenuto dalle parti con riferimento al suo invito di
intraprendere un percorso di mediazione?
Al riguardo può osservarsi che:
- l’art. 116, comma 2, c.p.c. dispone che “il giudice può desumere argomenti di prova (…) dal contegno delle parti spesse nel processo”;
- diversamente da quanto avviene nella c.d. mediazione facoltativa, nell’ambito della mediazione demandata è il giudice ad invitare le parti alla mediazione; e lo fa all’interno del processo;
- è all’interno del processo medesimo (nell’ambito del quale il giudice – invitando le parti alla mediazione – dispone un rinvio d’udienza; cfr. art. 5, comma 2, d.lgs. n. 28 del 2010) che le parti scelgono (e poi comunicano – esplicitamente o implicitamente – al giudice) se aderire all’invio del giudice.
Con ciò non si vuol certo dire che non aderendo all’invito del giudice
si venga da questi inevitabilmente sanzionati, ma solo che – alla luce del più
volte evidenziato stretto rapporto tra mediazione e processo civile – anche i comportamenti tenuti nei confronti
della mediazione a processo iniziato potrebbero, in teoria, assumere una qualche rilevanza
processuale.
(1) Si veda art. 8, comma 5 d.lgs. n. 28
del 2010 nella sezione NORMATIVA
dell’Osservatorio (www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com).
(3) Si veda C. Cost. n. 272/12: incostituzionalitàdella mediazione obbligatoria per eccesso di delega legislativa, in Osservatorio Mediazione Civile n.
128/2012 (www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com).
Fonte:
Osservatorio Mediazione Civile n. 119/2013