Sono state rese note le nuove statistiche ministeriali sulla mediazione (rilevazione statistica con proiezione nazionale a cura del Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi - Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa) relative al periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2021 (1).
Con riferimento al quarto trimestre
dell’anno, gli organismi rispondenti sono stati 393 su 575. Si tratta di un
dato sostanzialmente in linea con le rendicontazioni precedenti.
Dall’inizio del 2021, si registrano 166.511 procedimenti iscritti e 152.919 procedimenti definiti.
Nella rendicontazione si dà atto di quanto
segue:
- “il confronto delle iscrizioni e delle definizioni del 2021 con quelle del 2020 evidenzia, rispettivamente, un incremento di circa il 32% e il 40%. L’incremento è in parte imputabile a una ripresa dell’attività giudiziaria post pandemia che ha determinato un recupero, seppur parziale, delle iscrizioni e delle definizioni non effettuate nel corso del 2020”;
- in tema di contratti assicurativi “si rileva, confrontando i dati del 2021 con quelli del 2019, un incremento (+23%), attribuibile alla sentenza n. 19596/2020 del 18.09.2020 della Corte di Cassazione: nei giudizi introdotti con decreto ingiuntivo in caso di controversie soggette a mediazione obbligatoria l’onere di promuovere la procedura di mediazione è a carico della parte opposta, con la conseguenza che, ove essa non si attivi, alla pronuncia di improcedibilità dell'opposizione conseguirà la revoca del decreto ingiuntivo” (2); sul punti si evidenzia che la precedente analisi sui dati relativi al 1 gennaio – 30 settembre 2021 svolta dall’Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile aveva già evidenziato la crescita dei procedimenti in tema di contratti assicurativi, che nel periodo di riferimento avevano superato la soglia del 10%, mentre ora, con riferimento all’intero 2021, si assestano al 9,2%;
- “nel periodo di riferimento le iscrizioni collegate ad inadempienti legati al COVID sono state 5.504, pari al 3% del totale. Il dato è ottenuto sommando le 871 iscrizioni nella specifica materia «Inadempimenti dovuti alle misure di contenimento COVID d.l.6/20 art. 3 co. 6bis e 6ter» , introdotta nel terzo trimestre 2020, e le iscrizioni nelle materie già esistenti, dovute ad inadempimenti connessi con le misure di contenimento COVID, pari a 4.733” (3).
Tra le controversie
maggiormente trattate in mediazione rimangono poi quelle in tema di diritti reali (14,6%), contratti bancari (13,8%), condominio (12,9%) e locazione (12,5%). Si tratta di dati
sostanzialmente in linea con le ultime rilevazioni ministeriali e, quindi, di
un dato di fatto ormai consolidato.
Nel periodo in questione l’aderente compare nel 50% dei casi.
In tali casi (ovvero in caso di aderente
comparso), nel 27,3% dei
procedimenti si raggiunge l’accordo
conciliativo.
La rendicontazione ministeriale precisa al
riguardo che “Da una analisi a campione risulta che il tasso di successo sale al 45,8% se le parti accettano di sedersi al
tavolo della mediazione anche dopo il primo incontro”. Tale dato – come già
sottolineato nei precedenti lavori di analisi svolti dall’Osservatorio – risulta
sostanzialmente in linea con le ultime rilevazioni ministeriali e si ribadisce,
pertanto, che alle parti conviene svolgere con fiducia e serietà il tentativo
conciliativo, senza fermarsi al primo incontro, ma proseguendo il percorso
mediatizio anche oltre; qualcosa in più, però, si ritiene, potrebbe farsi (a
livello normativo) per favorire maggiormente la scelta delle parti di
proseguire la mediazione oltre il primo incontro, oltre che nel fornire
strumenti alle parti e agli organismi per raggiungere, quantomeno, la soglia –
che sarebbe significativa, anche mediaticamente – del 50% di successo (4).
Tra le controversie nelle quali si registra
una maggiore percentuale di comparizione
dell’aderente (superiore al 50%) si confermano quelle che riguardano
rapporti familiari, nonché le liti relative, in generale, a rapporti sociali o
contrattuali, destinati a durare nel tempo, caratterizzati dalla particolare
rilevanza soggettiva delle parti (successioni ereditarie, divisione, diritti
reali, condominio, affitto di aziende, locazione, contratti bancari).
Si confermano poi le alte percentuali di comparizione
dell’aderente in procedimenti in materia di inadempimenti dovuti alle misure di contenimento COVID d.l.6/20 art. 3
co. 6bis e 6ter (pari al 61,1%), sebbene nella rendicontazione annuale 2020
la percentuale riscontrata era addirittura pari al 70,3%.
In merito alla categorie di mediazione, nel
periodo di riferimento la maggior parte dei procedimenti definiti afferisce
alla mediazione c.d. obbligatoria ex
lege o ante causam (art.
5, comma 1-bis, d.lgs. 28/2010). Si tratta di circa 85% dei procedimenti
totali, percentuale così composta: 15,2% (invio in mediazione da parte del
giudice per mancato esperimento obbligatorio del procedimento prima del
giudizio) e 71% (esperimento della procedura svolto prima del processo).
Poco meno dell’1% dei procedimenti definiti
nel periodo in questione, invece, afferisce alla c.d. mediazione delegata o demandata dal giudice (art.
5, comma 2, d.lgs. 28/2010), mentre il 13,1% dei procedimenti definiti afferisce
alla mediazione volontaria o facoltativa.
In generale, dai dati emerge che la mediazione ha maggiore probabilità di
successo in caso di procedimento volontario(successo pari al 35% dei casi).
Ad ogni modo, in caso di mediazione obbligatoria ex art. 5,
comma 1-bis, d.lgs. 28/2010, se il procedimento viene svolto prima del giudizio la percentuale di successo è pari al 28%;
dato che scende drasticamente al solo 15% in caso invio in mediazione da parte del
giudice per mancato esperimento obbligatorio del procedimento prima del
giudizio.
Anche la mediazione demandata (quindi invio in mediazione delle parti da
parte del giudice in materie non assoggettate alla c.d. mediazione
obbligatoria) registra una non trascurabile percentuale di successo (25% dei
casi).
Tali percentuali migliorano ulteriormente quando
le parti accettano di sedersi al tavolo delle mediazioni anche dopo il primo
incontro: rispettivamente 53% (volontaria); 48% e 31% (obbligatoria); 40%
(demandata).
Questi i numeri relativi agli Organismi di mediazione presenti in Italia.
Tipologia Organismi di conciliazione
|
Organismi al 30.6.2019 |
Procedimenti definiti |
ORGANISMI DELLE
CAMERE DI COMMERCIO
|
72 |
11.700 |
ORGANISMI PRIVATI
|
358 |
90.942 |
ORDINE AVVOCATI
|
107 |
49.523 |
ALTRI ORDINI
PROFESSIONALI
|
36 |
754 |
Totale complessivo
|
573 |
152.919 |
Quanto alla presenza dell’avvocato in mediazione, nelle mediazione volontarie nell’81%
dei casi i proponenti sono assistiti dal proprio legale, mentre l’86% i chiamati in mediazione è assistito da
un avvocato. Si tratta di dati ormai consolidati.
Quanto alla durata delle mediazione, rispetto agli 882 gg (dato 2016 relativo
al contenzioso in Tribunale, sceso rispetto al 2015 in cui durata era
registrata in 921 gg), la procedura ADR, con aderente comparso e accordo
raggiunto, dura 175 giorni; dato sostanzialmente
in linea con le rendicontazioni precedenti, anche se si registra un lieve,
costante, trend di aumento della durata delle mediazioni.
(1)
Le analisi curate dall'Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile di
tutte le precedenti rilevazioni statistiche sono consultabili a questo indirizzo.
(2) Per
approfondimenti si veda Sezioni
Unite, opposizione a decreto ingiuntivo: l’onere della mediazione grava sul
creditore opposto (Osservatorio Mediazione Civile n. 35/2020)
Fonte: Osservatorio Mediazione Civile n. 11/2022 (www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)