Estratto da
Alessandra MEI
La famiglia ‘tradizionale’ e non: nuovi modelli familiari e di gestione
della crisi alla luce delle recenti riforme del
2014-2016
eBooK, La Nuova Procedura Civile Libri, 2016,
pagine 166, ISBN: 9788892615960
Per approfondimenti o procedere all’acquisto (al prezzo di € 8,99) clicca qui
pagine 166, ISBN: 9788892615960
Per approfondimenti o procedere all’acquisto (al prezzo di € 8,99) clicca qui
(…) Il testo, pertanto, si
propone di esaminare, seppur sinteticamente, nella prima parte, quali sono i
modi costituzione delle famiglie nonché i diritti e doveri conseguenti a
ciascuna di esse alla luce delle novità introdotte dalla legge sulle unioni civili e sulla disciplina delle
convivenze di fatto evidenziandone i profili di somiglianze e differenze di
queste “nuove famiglie” con quella “tradizionale” e le ingiuste disuguaglianze tra le unioni
omosessuali e i matrimoni eterosessuali. Nella seconda parte, invece, si
illustreranno i diversi modi in cui può
essere gestita la crisi familiare e perché è opportuno ricorrere alle soluzioni
stragiudiziali delle vicende separative, ricorrendo ove necessario, altresì
alla mediazione familiare quale strumento ottimo per riaprire i canali della
comunicazione in una coppia che si sia determinata a separarsi o a dirsi
definitivamente addio. La mediazione familiare, (…).
Spesso, infatti, anziché
esprimere il proprio punto di vista in modo espresso, chiaro e completo lo si
rimette all’altrui intelligenza intuitivo- emotiva rimanendo in silenzio.
Ebbene quest’ultimo, se ascoltato con il cuore,
sa essere più eloquente di mille parole; anche se, a parere di chi
scrive, è consigliabile sempre esprimere il proprio pensiero in modo espresso
con il cd. linguaggio verbale.
Accanto a questo limite
umano ve ne è un altro, forse imputabile anche ad una pessima formazione
scolastica che insegna molto fuorché a gestire le proprie emozioni e sul quale,
forse, ci dovremmo interrogare di più su come riformarla insegnando ai nostri ragazzi a non aver paura
di confrontarsi con gli altri, anche quando si va controcorrente e ad educarli
maggiormente all’ascolto. Talvolta quest’ultimo, specie tra i giovani, viene
(fra)inteso con lo stare in silenzio quando qualcun altro parla . Se ciò è
senza dubbio necessario, di per sé solo, tuttavia, non è sufficiente. Occorre anche che si
presti attenzione ai contenuti della comunicazione nonché che si manifesti il
proprio interesse agli argomenti che vengono trattati, ad esempio facendo
domande circolari che favoriscono la comunicazione poiché non accettano un si o un no come
risposta (…).
Fonte: Osservatorio
Mediazione Civile n. 57/2016
(www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)