La Direzione generale della Giustizia Civile,
infatti, ha intenzione di elaborare un Manuale di Qualità relativo agli standard
di qualità del servizio di mediazione gestito dagli organismi.
L’amministrazione ha
scelto di operare – mutuando l’esperienza europea di formazione degli atti
normativi di livello comunitario – attraverso il “coinvolgimento di tutti gli
interessati del settore della mediazione”, attingendo così al “necessario contributo da essi fornito.
Lo strumento utilizzato a
tal fine è un questionario contenuto
nel Libro Verde all’uopo realizzato
dal Ministero.
Ma chi sono tali soggetti interessati? Organismi di mediazione, mediatori,
formatori, giudici, esperti della materia, utenti e loro difensori o consulenti.
In altre parole, gli utenti e la c.d. “Comunità degli operatori della Mediazione
Civile” cui l’Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile si rivolge (1).
Non perdete
l’opportunità di partecipare alla
consultazione pubblica sul sito del Ministero al seguente link: c’è tempo sino al 31
gennaio 2013.
L’iniziativa
appare degna di lode e si auspica porti ai risultati sperati.
Riportiamo di seguito il testo del Libro verde come pubblicato sul sito
web del Ministero della Giustizia.
(1) Si veda Nasce l’Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile, 6 dicembre 2012 (www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)
Fonte:
Osservatorio Mediazione Civile n. 5/2013
Libro
verde per la predisposizione del manuale di qualità organismi di mediazione
(10
gennaio 2013)
Indice
- Introduzione
- Antefatti
- La necessità di predisporre un Libro verde
- I destinatari
- Gli obiettivi da perseguire
- La consultazione riportata nell'allegato I
Allegato I - Domande per
la consultazione
1. INTRODUZIONE
Con il presente Libro
Verde predisposto dal tavolo di lavoro istituto in data 18 ottobre 2012 dal
Direttore Generale della Giustizia Civile del Ministero della Giustizia si
invitano gli interessati a esprimere le loro opinioni sulle tematiche
enucleate nel contesto della determinazione e definizione dei principali
profili diretti alla definizione degli standard di qualità del servizio di
mediazione gestito dagli organismi accreditati ai sensi del d.lgs. 28/2010 e
D.M. 180/2010, come modificato dal D.M. 145/2011.
Gli interessati possono
fornire le risposte ai quesiti formulati (contrassegnati con la dicitura
“Risposte al Libro Verde sul Manuale di qualità degli organismi di mediazione”)
al seguente indirizzo di posta elettronica:
Tenendo conto dei
contributi pervenuti il tavolo di lavoro sottoporrà al Direttore generale della
giustizia civile una bozza del Manuale di qualità per la definitiva
approvazione.
2. ANTEFATTI
Con la circolare del 20
dicembre 2011 (emanata a seguito della entrata in vigore del D.M. 145/2011) il
Direttore Generale della Giustizia Civile poneva, fra l’altro, particolare
attenzione all’attività di vigilanza già contemplata nelle previsioni generali
di cui all’art.16, comma quarto, del d.lgs. 28/2010 nonché nelle previsioni
regolamentari di cui agli artt.3,4,5, 10, 17,18, 19 del d.i. 180/2010,
evidenziando la necessità di una sua compita ed efficace attivazione.
Lo specifico riferimento
all’attività di vigilanza di cui alla suddetta circolare faceva seguito alla
particolare attenzione posta dal legislatore interno in sede di normativa
secondaria con la introduzione dell’art.1, comma 2 lett.b) del D.M. 145/2011.
Con tale intervento
correttivo, in particolare, veniva previsto che l’attività di vigilanza avrebbe
potuto essere altresì compiuta avvalendosi dell’Ispettorato Generale del
Ministero della Giustizia.
Nella citata circolare
veniva precisato che la previsione di cui sopra conferiva uno strumento
ulteriore per rendere concreto ed adeguato l’esercizio dell’attività di
controllo da parte dell’autorità preposta alla vigilanza sugli organismi di
mediazione.
Si prefigurava, quindi,
che l’attività di vigilanza sarebbe stata compiutamente esercitata non solo
verificando ipotesi di inosservanza delle previsioni di legge (primarie e
secondarie), ma anche tenendo conto del raggiungimento di standard di qualità,
requisiti necessari per potere validamente svolgere un servizio di mediazione
che fosse improntato ai presupposti della professionalità, efficienza ed
idoneità.
Si evidenziava, quindi,
che il controllo sarebbe stato esercitato non solo tenendo in considerazione,
ad esempio, le inosservanze agli obblighi di comunicazione imposti
all’organismo, ovvero il venire meno dei requisiti richiesti (il capitale
minimo, il numero minimo di mediatori, l’aggiornamento biennale degli stessi, e
così via); ma anche le modalità concrete di gestione del servizio (tempestività
di provvedere alle comunicazioni a seguito della presentazione della istanza di
mediazione; fissazione della prima sessione; rispetto dei criteri di
assegnazione degli incarichi e così via).
Sicché, dopo una prima
fase, conseguente all’entrata in vigore del d.m. 180/2010, essenzialmente
orientata a fissare i criteri per la corretta redazione della domanda di
iscrizione e per la verifica della regolarità dell’istanza, la Direzione
Generale ha ritenuto di dovere focalizzare l’attenzione, quindi, anche sul
diverso piano della verifica delle concrete modalità di gestione del servizio
di mediazione.
Si preannunciava,
peraltro, che sarebbe stata cura della Direzione Generale della Giustizia
Civile rendere noto a tutti gli organismi iscritti su quali profili si sarebbe
appuntata particolarmente l’attenzione per la verifica della rispondenza delle
modalità di svolgimento del servizio di mediazione prestato dai vari organismi
accreditati ai livelli minimi di qualità esigibili, cioè agli standard di qualità
necessari.
Ciò posto, volendo ora
procedere nel senso indicato, la Direzione Generale della Giustizia Civile, al
fine di potere adeguatamente attivare una corretta attività di vigilanza che
contempli non solo la verifica della regolarità formale della sussistenza dei
requisiti imposti per l’ottenimento dell’accreditamento, ma anche una compiuta
verifica delle modalità concrete di gestione del servizio di mediazione, ha
ritenuto necessario procedere alla redazione di un Manuale di Qualità nel quale
riportare in modo specifico gli standard di qualità necessari che ciascun
organismo di mediazione deve possedere ai fini della valutazione da parte di
questa amministrazione della idoneità del servizio reso.
Il suddetto Manuale,
dunque, ha una triplice funzione:
- costituire il parametro di riferimento per gli organismi
di mediazione per potere orientare il servizio reso secondo livelli
necessari di qualità;
- consentire una più agevole attività ispettiva, da
compiersi di fatto secondo le linee indicate ed ivi descritte;
- costituire un più facile strumento di conoscenza, per
gli organismi di mediazione, delle violazioni che questa amministrazione
ritiene di dovere indicare e del differente peso delle violazioni anche ai
fini dell’intervento sanzionatori.
Peraltro, ai fini della
concreta predisposizione del suddetto Manuale di Qualità la Direzione Generale
della Giustizia Civile ha ritenuto di dovere operare attraverso il
coinvolgimento di tutti gli interessati del settore della mediazione,
attingendo al necessario contributo da essi fornito: l’ottica perseguita è,
infatti, quella di una più completa definizione ed esaustiva possibile
individuazione dei suddetti standars minimi di qualità.
3. LA NECESSITÀ
DELLA PREDISPOSIZIONE DEL LIBRO VERDE
Per la redazione del Manuale
di Qualità si è ritenuto necessaria la costituzione di una tavolo di lavoro
composto da rappresentanti dei principali e maggiormente rappresentativi
organismi pubblici di mediazione accreditati presso il Ministero, in quanto
tali direttamente coinvolti in prima persona nella gestione del servizio di
mediazione.
Preme precisare che la
scelta di limitare solo a questi soggetti la partecipazione al tavolo di lavoro
si è basata sulla concreta constatazione di non potere privilegiare l’uno o
l’altro soggetto privato, sia persona fisica che giuridica, comunque coinvolto
e direttamente interessato al fenomeno della mediazione, nonostante sia
indubbia la preparazione personale ovvero la capacità rappresentativa di molti
di essi.
Al fine di poter contare,
nell’elaborazione del Manuale di Qualità, anche sull’esperienza e sul proficuo
contributo di tutti i soggetti coinvolti si è ritenuto di dovere elaborare
preliminarmente un Libro Verde consistente in un questionario contenente
quesiti rivolti a chiunque sia interessato alla gestione del servizio di
mediazione: ciò al fine di ricavare spunti di riflessioni ed indicazioni quanto
più possibile utili e complete.
La scelta di utilizzare lo
strumento del Libro Verde, invero, trae origine dall’esperienza europea di formazione
degli atti normativi di livello comunitario; lo stesso consiste, in generale,
in un documento di riflessione su un tema specifico destinato a tutti coloro,
sia soggetti pubblici che privati, che partecipano al processo di consultazione
e di dibattito finalizzato alla redazione di un testo normativo.
Nella fattispecie,
consiste in un documento in cui sono proposte diverse domande alla generalità
indifferenziata di destinatari relative a profili di particolare interesse e
necessarie per una maggiore comprensione dei diversi ambiti di volta in volta
presi in considerazione strettamente legati alla finale predisposizione del
Manuale di Qualità.
In tal modo, anche
attraverso questa consultazione pubblica, si intende pervenire al risultato di
avere piena conoscenza dei profili di concreta problematicità e di possibile
soluzione quanto più ampi possibili, spesso difficilmente identificabili da
questa amministrazione che, nello svolgimento della sua attività di vigilanza,
potrebbe non essere pienamente a conoscenza di aspetti pratici di gestione che
solo chi opera nel settore si trova giorno per giorno a dovere definire.
Il complesso degli elementi di risposta che perverranno contribuirà sicuramente ad una compiuta impostazione delle linee guida per una gestione del servizio di mediazione che sia pienamente e realmente inserita nei binari dell’obiettivo finale che si intende perseguire: quello della adeguata qualità del servizio reso.
Il complesso degli elementi di risposta che perverranno contribuirà sicuramente ad una compiuta impostazione delle linee guida per una gestione del servizio di mediazione che sia pienamente e realmente inserita nei binari dell’obiettivo finale che si intende perseguire: quello della adeguata qualità del servizio reso.
4. I DESTINATARI
Il questionario del Libro
Verde è rivolto, in termini generali, a tutti i soggetti i quali, per diverse
ragioni, hanno comune l’interesse alla efficiente gestione del servizio di
mediazione e, comunque, sono in grado di apportare un contributo tenuto conto
della propria esperienza e conoscenza acquisita nel campo del servizio di
mediazione.
In primo luogo,
destinatari privilegiati sono tutti gli organismi, pubblici e privati,
accreditati presso questo Ministero: il loro contributo, come detto, è
essenziale nell’ottica di un necessario scambio informativo “autorità di
vigilanza – organismi di mediazione” orientato verso una comune ottica di
valutazione e di intervento in vista della piena e corretta funzionalità del
servizio di mediazione.
Lo strumento, inoltre, è
rivolto ai mediatori, formatori, giudici, esperti della materia che,
a vario titolo, hanno una piena consapevolezza della dimensione nella quale si
svolge il servizio di mediazione e sono in condizioni di offrire il proprio
contributo personale che deriva dalla sperimentazione pratica della mediazione
ovvero dall’esame tecnico giuridico della disciplina normativa di riferimento.
Destinatari, altresì, sono
i soggetti che hanno avuto conoscenza diretta della mediazione per avervi
partecipato quali parti del procedimento di mediazione: gli utenti,
in definitiva, del servizio di mediazione, sia parti che difensori che esperti
tecnici, tutti coloro, in definitiva, che hanno vissuto in prima persona
l’”esperienza” della mediazione e che sono venuti a contatto con questo
procedimento stragiudiziale ancora oggi, per diverse ragioni, non adeguatamente
sperimentato e non pienamente conosciuto.
5. GLI OBIETTIVI
DA PERSEGUIRE
Il tavolo di lavoro ha
ritenuto, come premessa metodologica, di dovere procedere, prima di elaborare
gli specifici quesiti su cui verte il questionario, ad un attento esame delle
c.d. dimensioni della qualità del servizio di mediazione, cioè ad
una chiara comprensione dei principi di fondo su cui deve fondarsi la
determinazione in concreto degli standard di qualità del servizio.
Ci si è, in altri termini,
posto il problema, a monte, di definire su quali principi occorre fondare il
giudizio di qualità esigibile del servizio di mediazione: momento ritenuto del
tutto preliminare, posto che solo alla luce dei risultati cui si perviene può,
poi, porsi il successivo e connesso problema di definire, in concreto, quali
standars debbono essere descritti e indicati per precisare quali siano le
prestazioni afferenti il servizio di mediazione che occorre esigere dagli
organismi di mediazione in termini quantitativi, qualitativi e temporali.
Ciò precisato, va detto
che ai componenti del tavolo di lavoro è sembrato chiaro, in relazione alla
questione della esatta individuazione degli obiettivi da perseguire, che
l’ottica di riferimento non poteva non essere rivolta a quei principi di fondo
configurati dal legislatore e che devono essere considerati al fine di
procedere all’iscrizione dell’organismo nel registro tenuto presso il Ministero
della Giustizia, in quanto binari già tenuti presenti dal legislatore nella configurazione
dell’assetto entro cui tali soggetti sono tenuti ad operare.
Sicché, è sembrato
indubbio che le dimensioni della qualità del servizio di mediazione cui
fare riferimento attengono e devono essere inquadrate nei seguenti principi:
- Professionalità: art.60, comma 3,
lett.b) della legge 18 giugno 2009 n.69;
- Indipendenza: art.60, comma 3,
lett.b) della legge 18 giugno 2009 n.69;
- Stabilità: art.60, comma 3,
lett.b) della legge 18 giugno 2009 n.69;
- Serietà: art.16, comma
primo, del d. lgs. 28/2010;
- Efficienza: art.16, comma
primo, del d. lgs. 28/2010;
- Riservatezza: art.16, comma
primo, del d.lgs. 28/2010.
In sede di discussione e
confronto del tavolo di lavoro si è, peraltro, avuto modo di osservare che una
corretta determinazione, peraltro, dell’esatta estensione dei principi di cui
sopra avrebbe dovuto necessariamente essere basata tenendo particolarmente di
vista, in primo luogo, il destinatario del servizio di mediazione, cioè l’utente,
colui che, in fin dei conti, viene ad essere in prima persona coinvolto
concretamente nell’esplicazione e svolgimento del servizio di mediazione.
Si è, cioè, avuto chiara
l’idea che la determinazione, all’interno di ciascuna delle suddette dimensioni
della qualità del servizio di mediazione, delle specifiche e concrete
indicazioni necessarie per la configurazione della qualità del servizio
prestato avrebbe dovuto compiersi avendo come punto di riferimento l’obiettivo
della tutela dell’interesse di chi richiede, come parte istante o
come parte chiamata ovvero ancora come difensore o consulente dei
medesimi, lo svolgimento del servizio di mediazione.
D’altro lato, si è dovuto, altresì, tenere conto del fatto che i principali interlocutori non potevano non essere gli stessi organismi di mediazione, in quanto non solo soggetti che svolgono in concreto il servizio di mediazione ma al tempo stesso destinatari del potere di vigilanza esercitato dal responsabile della tenuta del registro degli organismi di mediazione.
Ciò posto, nella formulazione dei quesiti si è tenuto conto di tali criteri:
D’altro lato, si è dovuto, altresì, tenere conto del fatto che i principali interlocutori non potevano non essere gli stessi organismi di mediazione, in quanto non solo soggetti che svolgono in concreto il servizio di mediazione ma al tempo stesso destinatari del potere di vigilanza esercitato dal responsabile della tenuta del registro degli organismi di mediazione.
Ciò posto, nella formulazione dei quesiti si è tenuto conto di tali criteri:
- necessario rispetto dei principi ricavabili dalla
disciplina normativa sopra citata;
- necessaria tutela dell’interesse dell’utente, cioè
dell’utilizzatore finale del servizio di mediazione;
- necessaria verifica della esigibilità di un dato
standard di qualità da parte degli organismi di mediazione.
È stato, quindi,
confrontandosi su questi tre paramenti che si è proceduto poi a individuare le
specifiche domande facenti parte del questionario.
Preme peraltro evidenziare
che non sono stati formulati quesiti relativi a requisiti che certamente devono
sussistere affinché l’organismo di mediazione possa dirsi rientrare nell’ambito
degli standard di qualità in quanto imposti dal legislatore: ad esempio, il
legislatore ha già a monte configurato il requisito della capacità finanziaria
dell’organismo (capitale minimo di € 10.000) ovvero il possesso di una polizza
assicurativa di importo non inferiore ad € 500.000,00: in tali casi, infatti,
della sussistenza di tali requisiti, già normativamente previsti, si terrà
conto in sede di controllo ispettivo, essendo necessario, come si avrà modo di
indicare al momento della stesura finale del Manuale di Qualità, che
l’organismo di mediazione sia costantemente in possesso del requisito minimo
del capitale ovvero di polizza assicurativa in corso di validità.
6. La consultazione riportata nell'allegato I
6. La consultazione riportata nell'allegato I
L'allegato I riporta
l'elenco delle problematiche e questioni sottoposte a consultazione.
In particolare, tratta ciascuna delle seguenti questioni:
In particolare, tratta ciascuna delle seguenti questioni:
- Indicatori di qualità del servizio
- Professionalità ed efficienza degli organismi di
mediazione
- Capacità organizzativa degli organismi di mediazione
- Stabilità serietà e indipendenza degli organismi di
mediazione
- Requisiti dei mediatori
ALLEGATO I - DOMANDE PER
LA CONSULTAZIONE
Il questionario di cui
sotto è composto da un primo quadro di quesiti avente contenuto generale e da
ulteriori quadri avente una più specifica destinazione. Nel rispondere al
questionario sotto riportato, si auspica che le risposte sia motivate.
►Quesiti
di ordine generale
I quesiti hanno contenuto
generale ed hanno la funzione di rendere chiara la dimensione della qualità del
servizio che gli organismi devono prestare.
Quesito 1:
quali sono i parametri da verificare al fine di individuare il livello di
qualità del servizio prestato da un organismo di mediazione?
Quesito 2:
attraverso quali concreti parametri deve procedersi per valutare se il servizio
prestato abbia adeguatamente tutelato la aspettative dell’utente?
Quesito 3:
quali fattori sono fondamentali per la scelta di un organismo di mediazione?
Quesito 4:
quali elementi dovrebbero essere inseriti nel questionario di valutazione
finale che deve essere compilato dalle parti?
Quesito 5 (per
gli organismi di mediazione): quali sono i principali problemi pratici e quali
distorsioni applicative hai riscontrato nella gestione e nello svolgimento del
servizio di mediazione?
Quesito 6 (per
gli utenti): quali sono i principali problemi riscontrati nell’avere
partecipato ad un procedimento di mediazione?
- difficoltà ad accedere alle informazioni
- difficoltà di conoscere il nominativo dei mediatori di
ciascun organismo di mediazione e la loro specifica competenza
- scarsa professionalità del mediatore
- scarsa conoscenza del procedimento di mediazione
- costi del servizio di mediazione ricevuto e modalità di
pagamento
- altro
►Quesiti
relativi alla concreta verifica del principio della professionalità e
dell’efficienza dell’organismo di mediazione
Il quadro comprende
quesiti che pongono particolare attenzione al requisito della professionalità
ed efficienza dell’organismo. Il legislatore non ha fornito una chiara
definizione dei termini in esame, per cui si rende opportuna una loro esatta
determinazione, in modo da modulare, successivamente, i diversi requisiti
minimi ma necessari da ritenere in esso sussumibili. Si è partiti, nella
elaborazione dei quesiti, da una richiesta generale che consenta di definire i
contorni del principio in esame; successivamente, sono stati individuati
specifici requisiti che possono certamente essere ricondotti entro l’ambito dei
principi sopra richiamati.
Quesito 1:
in cosa concretamente consiste il principio della professionalità e di
efficienza degli organismi di mediazione?
Quesito 2:
quali requisiti ritieni debba possedere il personale di segreteria
dell’organismo di mediazione? Come deve essere organizzato il personale adibito
ai vari compiti di gestione del servizio di mediazione?
Quesito 3:
quali competenze ritieni debba possedere il responsabile dell’organismo di
mediazione?
Quesito 4:
quali caratteristiche ritieni debbano possedere i locali dell’organismo di
mediazione rivolti all’utenza nonché quelli dove hanno luogo gli incontri di
mediazione ai fini della valutazione della idoneità dei locali destinati alla
ricezione del pubblico nonché allo svolgimento delle attività di mediazione?
Quesito 5:
quali attrezzature, dotazioni tecniche e strumentali ritieni debbano
necessariamente essere a disposizione dell’organismo di mediazione per la
gestione del servizio di mediazione?
Quesito 6:
quali informazioni ritieni che l’organismo di mediazione sia tenuto a fornire
all’utente nella fase precedente all’avvio del procedimento di mediazione,
durante il procedimento e dopo la chiusura del medesimo?
►Quesiti
relative alla capacità organizzativa dell’organismo di mediazione
Il quadro comprende
quesiti che riguardano la verifica della capacità organizzativa dell’organismo
di mediazione. Pur essendo, tale profilo, certamente riconducibile al più
generale principio dell’efficienza, si è ritenuto di dovere farne comunque una
trattazione a parte, posto la particolare rilevanza che esso assume nella
visione complessiva della qualità del servizio di mediazione prestata. Oltre
alla richiesta di indicazione circa l’esatta interpretazione del principio in
esame, si è ritenuto di passare in dettaglio specifici profili sui quali sembra
necessario porre particolare attenzione. Si è ritenuto, in particolare, di
dovere compiere una considerazione di dettaglio circa i diversi e vari adempimenti
che ciascun organismo di mediazione dovrebbe compiutamente compiere nonché,
soprattutto, la indicazione dell’organizzazione interna e gestionale.
In particolare, sono stati posti in rilievo le modalità di concreta gestione delle diverse fasi del procedimento di mediazione, l’attività di documentazione e di registrazione interna e così via.
In particolare, sono stati posti in rilievo le modalità di concreta gestione delle diverse fasi del procedimento di mediazione, l’attività di documentazione e di registrazione interna e così via.
Quesito 1:
quali registri interni è necessario, o anche solo opportuno, che l’organismo
predisponga per la gestione del servizio di mediazione?
Quesito 2: quali
modalità concrete di registrazione è necessario che l’organismo di mediazione
predisponga per la compiuta indicazione delle diverse fasi operative del
procedimento di mediazione, in particolare rispetto a:
- Determinazione certa, in ordine di tempo, della data di
presentazione della domanda;
- Calendarizzazione del procedimento di mediazione;
Quesito 3:
quali modalità di documentazione e di archiviazione degli atti della procedura
devono essere osservati dall’organismo di mediazione?
Quesito 4:
quali modalità di comunicazione devono essere seguite dall’organismo di
mediazione per la verifica della regolarità del servizio prestato?
Quesito 5:
quale deve essere il contenuto della lettera di comunicazione che l’organismo
di mediazione è tenuto a compiere a seguito della presentazione della domanda
di mediazione?
►Quesiti
concernenti la stabilità, serietà, riservatezza ed indipendenza dell’organismo
di mediazione
Ai fini della verifica
della stabilità dell’organismo di mediazione si è ritenuto di dovere puntare l’attenzione,
in primo luogo, alle sedi ed all’organismo non autonomo. La questione
principale riguarda l’attività che può essere compiuta nelle sedi principali e
distaccate.
La serietà dell’organismo di mediazione costituisce, altresì un concetto ampio che merita una sua specifica e compiuta definizione; in sede di formulazione del questionario, si è ritenuto di dovere porre particolare attenzione ad alcuni profili che certamente sono riconducibili ad una serie gestione del servizio di mediazione, in particolare: trasparenza amministrativa e trasparenza contabile ed applicazione dell’indennità di mediazione. Ulteriore riferimento è stato fatto al principio di indipendenza dell’organismo di mediazione, richiedendo di evidenziare eventuali preclusioni nonché le misure idonee ai fini dell’adeguato e puntuale controllo.
La serietà dell’organismo di mediazione costituisce, altresì un concetto ampio che merita una sua specifica e compiuta definizione; in sede di formulazione del questionario, si è ritenuto di dovere porre particolare attenzione ad alcuni profili che certamente sono riconducibili ad una serie gestione del servizio di mediazione, in particolare: trasparenza amministrativa e trasparenza contabile ed applicazione dell’indennità di mediazione. Ulteriore riferimento è stato fatto al principio di indipendenza dell’organismo di mediazione, richiedendo di evidenziare eventuali preclusioni nonché le misure idonee ai fini dell’adeguato e puntuale controllo.
Quesito 1:
quali parametri ritieni debbano essere presi in considerazione, oltre al numero
minimo di dieci procedure di mediazione da svolgere in un biennio, al fine di
valutare il rispetto del requisito della stabilità dell’organismo di
mediazione?
Quesito 2:
quale attività dovrebbe essere consentita nelle sedi, principali e distaccate,
dell’organismo di mediazione?
Quesito 3:
in che termini deve essere configurato il rapporto giuridico ed economico tra
l’organismo di mediazione e l’ente di cui eventualmente costituisce
articolazione interna?
Quesito 4:
quali requisiti ritieni di dovere identificare per la valutazione della serietà
degli organismi di mediazione?
Quesito 5:
quali requisiti ritieni di dovere identificare al fine del rispetto della
trasparenza amministrativa e contabile dell’organismo di mediazione?
Quesito 6:
in quali aree ritieni indispensabile vi debba essere trasparenza oltre a quelle
indicate?
Quesito 7:
attraverso quali indicatori ritieni possa concretamente pervenirsi al rispetto
del principio di indipendenza dell’organismo di mediazione? Quali procedimenti
di mediazione dovrebbero essere preclusi all’organismo di mediazione di
espletare in considerazione del principio di indipendenza?
Quesito 8:
quali misure ritieni debbano essere adottate affinché possa verificarsi il
rispetto da parte dell’organismo di mediazione del principio di indipendenza?
Quesito 9:
quale distorsione o problematica applicativa hai rilevato nell’applicazione
della disciplina in materia di indennità per il servizio di mediazione svolto?
Quesito 10:
quale ritieni debba essere il corretto criterio da seguire per la
determinazione del valore della lite, soprattutto in caso di divergenza delle
parti, nonché per la individuazione di un unico centro di interesse?
►Quesiti
concernenti i mediatori
Il quadro finale ha
specifico riguardo ai mediatori.
Sono posti in particolare considerazione la verifica del rapporto tra organismo di mediazione e numero dei mediatori (anche questo, per la verità, costituendo profilo inerente alla professionalità e serietà dell’organismo di mediazione), le modalità di assegnazione degli affari di mediazione tra i diversi mediatori, le modalità di selezione, i controlli che ciascun organismo di mediazione è tenuto a compiere al fine della verifica del rispetto da parte di tutti i propri mediatori del rispetto dei diversi obblighi (formativi e di informazione) gravanti, i criteri per la valutazione del rispetto del principio di neutralità del mediatore.
Sono posti in particolare considerazione la verifica del rapporto tra organismo di mediazione e numero dei mediatori (anche questo, per la verità, costituendo profilo inerente alla professionalità e serietà dell’organismo di mediazione), le modalità di assegnazione degli affari di mediazione tra i diversi mediatori, le modalità di selezione, i controlli che ciascun organismo di mediazione è tenuto a compiere al fine della verifica del rispetto da parte di tutti i propri mediatori del rispetto dei diversi obblighi (formativi e di informazione) gravanti, i criteri per la valutazione del rispetto del principio di neutralità del mediatore.
Quesito 1:
quali sono i parametri che dovrebbero essere considerati per valutare la
qualità della prestazione svolta dai mediatori?
Quesito 2:
ritieni che si possano individuare dei criteri (numero dipendenti, numero di
locali a disposizione ecc) per stabilire un rapporto tra capacità strutturale
dell’organismo di mediazione e numero massimo di mediatori che possono essere
inserito nell’elenco del medesimo organismo? Se si, quali?
Quesito 3:
come deve essere adeguatamente compiuta l’assegnazione dell’affare di
mediazione ai mediatori inseriti presso l’elenco di un organismo di mediazione?
Quesito 4:
quale specifico obbligo di controllo deve essere configurato a carico degli
organismi di mediazione nei confronti dei propri mediatori e, di conseguenza,
quali segnalazioni devono eventualmente essere compiute all’autorità di
vigilanza?
Quesito 5:
attraverso quali parametri ritieni possa concretamente garantirsi il rispetto
dei principi di neutralità, indipendenza ed imparzialità del mediatore?
Quesito 6:
quali misure ritieni debbano essere adottate per potere verificare il rispetto
da parte del mediatore del principio di riservatezza e neutralità?
Quesito 7:
secondo quali criteri l’organismo di mediazione dovrebbe procedere alla
selezione dei mediatori da inserire nei propri elenchi?
Quesito 8:
in che misura ritieni che la previsione del tirocinio possa contribuire a
migliorare la qualità della formazione del mediatore e della sua prestazione?
Come ritieni debba essere organizzato?
AVVISO. Il testo riportato non riveste carattere
di ufficialità.