Sono state rese note le nuove statistiche ministeriali sulla
mediazione (rilevazione statistica con proiezione nazionale a cura del Dipartimento
della Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi - Direzione
Generale di Statistica e Analisi Organizzativa) relative al periodo 1 gennaio – 30 settembre 2020 (1).
Con riferimento all’ultimo trimestre
dell’anno, gli organismi rispondenti, in calo rispetto alle rendicontazioni più
recenti, sono stati 341 su 577.
Nel periodo di riferimento (con esclusione
di un Organismo “outlier”, in quanto tutte le sue iscrizioni riguardano la
materia «Contratti assicurativi», il cui 99% si conclude con la mancata comparizione
dell’aderente), si sono registrati 88.392
procedimenti iscritti. Di questi, 140 sono ascrivibili alla nuova materia di
controversie assoggettate alla mediazione c.d. obbligatoria degli “Inadempimenti dovuti alle misure di
contenimento COVID d.l.6/20 art. 3 co. 6bis e 6ter” (2).
La
materia maggiormente trattata in mediazione è quella dei contratti assicurativi. Al riguardo, la
rilevazione statistica ministeriale evidenzia che “La crescita delle iscrizioni
in materia di Contratti assicurativi è imputabile alla recente sentenza
della Corte di Cassazione (n. 19596/2020 del 18.09.2020): nei giudizi
introdotti con decreto ingiuntivo in caso di controversie soggette a mediazione
obbligatoria l’onere di promuovere la procedura di mediazione è a carico della
parte opposta, con la conseguenza che, ove essa non si attivi, alla pronuncia
di improcedibilità dell'opposizione conseguirà la revoca del decreto ingiuntivo”.
Tra le controversie
maggiormente trattate in mediazione rimangono poi quelle in tema di diritti reali (13,8%), locazione (10,8%), condominio (10,4%) e contratti
bancari (10,1%) e. Si tratta di dati sostanzialmente in linea con le ultime
rilevazioni ministeriali e, quindi, di un dato di fatto ormai consolidato.
A tali materie, si aggiunge, come
dall’inizio dell’anno, quella dei contratti
assicurativi (16%).
Nel periodo in questione l’aderente compare nel 41,9% dei casi. Si
tratta di un dato che conferma il trend di diminuzione già riscontrato dalle
analisi dell’Osservatorio svolte sulle precedenti rendicontazioni ministeriali.
In tali casi (ovvero in caso di aderente
comparso), nel 29,1% dei
procedimenti si raggiunge l’accordo
conciliativo.
Da un’analisi a campione, però, risulta che
quando le parti accettano di sedersi al tavolo della mediazione anche dopo il primo incontro si giunge all’accordo conciliativo nel 47,4% dei casi. Tale dato risulta
sostanzialmente in linea con le ultime rilevazioni ministeriali e si ribadisce,
pertanto, che alle parti conviene svolgere con fiducia e serietà il tentativo
conciliativo, senza fermarsi al primo incontro, ma proseguendo il percorso
mediatizio anche oltre; qualcosa in più, però, si ritiene, potrebbe farsi (a
livello normativo) per favorire maggiormente la scelta delle parti di
proseguire la mediazione oltre il primo incontro (3).
Tra le controversie nelle quali si registra
una maggiore percentuale di comparizione
dell’aderente (superiore al 50%) si confermano quelle che riguardano
rapporti familiari, nonché le liti relative, in generale, a rapporti sociali o
contrattuali, destinati a durare nel tempo, caratterizzati dalla particolare
rilevanza soggettiva delle parti (successioni ereditarie, divisione, diritti
reali, condominio, affitto di aziende, locazione).
In merito alla categorie di mediazione, nel
periodo di riferimento la maggior parte dei procedimenti definiti (quasi il 90%)
afferisce alla mediazione c.d.
obbligatoria ex lege o ante causam (art.
5, comma 1-bis, d.lgs. 28/2010), mentre poco più dell’1% dei procedimenti
definiti nel periodo in questione afferisce alla c.d. mediazione delegata o demandata dal giudice (art.
5, comma 2, d.lgs. 28/2010). L’11% circa dei procedimenti afferisce alla mediazione volontaria o facoltativa.
La maggiore
percentuale di raggiungimento dell’accordo conciliativo si registra quando
la mediazione viene svolta, presumibilmente, prima dell’instaurazione del
processo: mediazione volontaria o
facoltativa, co quasi il 40% di successo (dato che sale al 60% di
procedimenti che si chiudono con l’accordo quando le parti accettano di
incontrarsi per un tentativo di conciliazione).
In generale, dai dati emerge che la mediazione ha maggiore probabilità di
successo se svolta prima del processo (in modo volontario o obbligatorio),
mentre i casi in cui più difficilmente si giunge all’accordo sono invece quelli
in cui le parti vengono inviate in mediazione dal giudice (invio in mediazione
in quanto materia soggetta a mediazione c.d. obbligatoria, ovvero mediazione
demandata).
Questi i numeri relativi agli Organismi di mediazione presenti in Italia.
Tipologia Organismi di conciliazione
|
Organismi al 30.6.2019 |
Procedimenti definiti |
ORGANISMI DELLE
CAMERE DI COMMERCIO
|
75 |
5.938 |
ORGANISMI PRIVATI
|
358 |
46.613 |
ORDINE AVVOCATI
|
104 |
24.313 |
ALTRI ORDINI
PROFESSIONALI
|
39 |
436 |
Totale complessivo
|
576 |
77.300 |
Quanto alla presenza dell’avvocato in mediazione, nelle mediazione volontarie ben il 78%
dei proponenti è assistito dal proprio legale, mentre tra i chiamati in mediazione il 90% è assistito da un avvocato. Si
tratta di dati sostanzialmente in linea con le rilevazioni statistiche precedenti.
Quanto alla durata delle mediazione, rispetto agli 882 gg (dato 2016 relativo
al contenzioso in Tribunale, sceso rispetto al 2015 in cui durata era registrata
in 921 gg), la procedura ADR, con aderente comparso e accordo raggiunto, dura 172 giorni; dato sostanzialmente in
linea con le rendicontazioni precedenti, anche se si registra un lieve,
costante, trend di aumento della durata delle mediazioni.
La rilevazione statistica ministeriale è
consultabile sul sito web del Ministero della Giustizia al seguente indirizzo:
(1)
Le analisi curate dall'Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile di
tutte le precedenti rilevazioni statistiche sono consultabili a questo indirizzo.
(www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)