Sono state rese note le nuove statistiche ministeriali sulla
mediazione (rilevazione statistica con proiezione nazionale a cura del Dipartimento
della Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi - Direzione
Generale di Statistica e Analisi Organizzativa) relative al periodo 1 gennaio – 30 giugno 2022 (1).
Con riferimento al periodo in questione, gli
organismi rispondenti sono stati 387 su 565. Si tratta di un dato
sostanzialmente in linea con il trend in atto, di lieve, costante, diminuzione
degli organismi di mediazione operanti in Italia.
Dall’inizio del 2022, si registrano 141.480 procedimenti iscritti e 152.484 procedimenti definiti.
Nella rendicontazione si dà atto, tra l’altro,
di quanto segue:
- “Il confronto delle iscrizioni e delle
definizioni del 1° semestre 2022 con quelle dello stesso periodo del 2021
evidenzia un decremento di circa il 5% per le iscrizioni e di circa il 9% per
le definizioni. Il decremento è probabilmente imputabile a una ripresa, nel
2021, dell’attività giudiziaria post
pandemia che ha determinato un recupero, seppur parziale, delle iscrizioni
e delle definizioni non effettuate nel corso del 2020. Infatti, se si
confrontano le iscrizioni e le definizioni del 1° semestre 2022 con quelle
dello stesso periodo del 2019 si evidenzia un incremento dell’11% per le
iscrizioni e dell’1% per le definizioni”;
- “nel periodo di riferimento le iscrizioni
collegate ad inadempienti legati al COVID sono state 2.491, pari al 3% del
totale. Il dato è ottenuto sommando le 205 iscrizioni nella specifica materia
«Inadempimenti dovuti alle misure di contenimento COVID d.l.6/20 art. 3 co.
6bis e 6ter», introdotta nel terzo trimestre 2020, e le iscrizioni nelle
materie già esistenti, dovute ad inadempimenti connessi con le misure di contenimento
COVID, pari a 2.286” (2).
Tra le controversie
maggiormente trattate in mediazione si confermano – dato ormai consolidato –
quelle in tema di diritti reali (15,1%),
contratti bancari (14,4%), condominio (12,6%) e locazione (11,1%).
Nel periodo in questione l’aderente compare nel 51,6% dei casi.
In tali casi (ovvero in caso di aderente
comparso), nel 28,2% dei
procedimenti si raggiunge l’accordo
conciliativo.
Si tratta di dati che confermano un trend
di leggera, ma costante, crescita delle percentuali in questione, ad eccezione
di quanto riscontrato nell’anno 2020, con riferimento al quale il documento
ministeriale in analisi osserva che “La riduzione nella percentuale di aderente
comparso osservata nel 2020 ha risentito degli effetti della pandemia Codiv-19”.
La rendicontazione ministeriale precisa al
riguardo che “Da una analisi a campione risulta che il tasso di successo sale al 46,7% se le parti accettano di sedersi al
tavolo della mediazione anche dopo il primo incontro”. Tale dato – come già
sottolineato nei precedenti lavori di analisi svolti dall’Osservatorio – risulta
sostanzialmente in linea con le ultime rilevazioni ministeriali e si ribadisce,
pertanto, che alle parti conviene svolgere con fiducia e serietà il tentativo
conciliativo, senza fermarsi al primo incontro, ma proseguendo il percorso
mediatizio anche oltre; qualcosa in più, però, si ritiene, potrebbe farsi (a
livello normativo) per favorire maggiormente la scelta delle parti di
proseguire la mediazione oltre il primo incontro, oltre che nel fornire
strumenti alle parti e agli organismi per raggiungere, quantomeno, la soglia –
che sarebbe significativa, anche mediaticamente – del 50% di successo (3).
Tra le controversie nelle quali si registra
una maggiore percentuale di comparizione
dell’aderente (superiore al 50%) si confermano quelle che riguardano
rapporti familiari, nonché le liti relative, in generale, a rapporti sociali o
contrattuali, destinati a durare nel tempo, caratterizzati dalla particolare
rilevanza soggettiva delle parti (successioni ereditarie, divisione, diritti
reali, condominio, affitto di aziende, locazione, contratti bancari).
Si confermano poi le alte percentuali di comparizione
dell’aderente in procedimenti in materia di inadempimenti dovuti alle misure di contenimento COVID d.l.6/20 art. 3
co. 6bis e 6ter (pari al 55,9%; si segnala che nella rendicontazione
annuale 2020 la percentuale riscontrata era addirittura pari al 70,3% e in
quella relativa al 2021 pari al 61,1%).
In merito alla categorie di mediazione, si
conferma che la maggior parte dei procedimenti definiti afferisce alla mediazione c.d. obbligatoria ex lege o ante
causam (art.
5, comma 1-bis, d.lgs. 28/2010). Si tratta di circa 85% dei procedimenti
totali, percentuale così composta: 15,9% (invio in mediazione da parte del
giudice per mancato esperimento obbligatorio del procedimento prima del
giudizio) e 71,3% (esperimento della procedura svolto prima del processo).
Circa l’1% dei procedimenti definiti nel
periodo in questione, invece, afferisce alla c.d. mediazione delegata o demandata dal giudice (art.
5, comma 2, d.lgs. 28/2010), mentre l’11,7% dei procedimenti definiti afferisce
alla mediazione volontaria o facoltativa.
In generale, dai dati si conferma che la mediazione ha maggiore probabilità di
successo in caso di procedimento volontario(successo pari al 34% dei casi).
Ad ogni modo, in caso di mediazione obbligatoria ex art. 5,
comma 1-bis, d.lgs. 28/2010, se il procedimento viene svolto prima del giudizio la percentuale di successo è pari al 30%;
dato che scende drasticamente al solo 15% in caso invio in mediazione da parte
del giudice per mancato esperimento obbligatorio del procedimento prima del
giudizio.
Anche la mediazione demandata (quindi invio in mediazione delle parti da
parte del giudice in materie non assoggettate alla c.d. mediazione
obbligatoria) registra una non trascurabile percentuale di successo (26% dei
casi).
Tali percentuali migliorano ulteriormente quando
le parti accettano di sedersi al tavolo delle mediazioni anche dopo il primo
incontro: rispettivamente 54% (volontaria); 49% e 34% (obbligatoria); 41%
(demandata).
Si conferma quindi, anche alla luce di tali
dati, il lento, ma progressivo, miglioramento delle performances delle mediazioni gestite nel nostro Paese.
Questi i numeri relativi agli Organismi di mediazione presenti in Italia.
Tipologia Organismi di conciliazione
|
Organismi al 30.6.2022 |
Procedimenti definiti |
ORGANISMI DELLE
CAMERE DI COMMERCIO
|
70 |
5.272 |
ORGANISMI PRIVATI
|
351 |
44.401 |
ORDINE AVVOCATI
|
107 |
24.208 |
ALTRI ORDINI
PROFESSIONALI
|
35 |
384 |
Totale complessivo
|
563 |
74.265 |
Quanto alla presenza dell’avvocato in mediazione, nelle mediazione volontarie nell’81%
dei casi i proponenti sono assistiti dal proprio legale, mentre l’87% i chiamati in mediazione è assistito da
un avvocato. Si tratta di dati ormai consolidati.
Quanto alla durata delle mediazione, rispetto agli 882 gg (dato 2016 relativo
al contenzioso in Tribunale, sceso rispetto al 2015 in cui durata era
registrata in 921 gg), la procedura ADR, con aderente comparso e accordo
raggiunto, dura 180 giorni; dato che
conferma un lieve, costante, trend di aumento della durata delle mediazioni a
fronte, come detto, di un miglioramento delle performances mediatizie
(percentuali di procedimenti conclusi con l’accordo).
(1)
Le analisi curate dall'Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile di
tutte le precedenti rilevazioni statistiche sono consultabili a questo indirizzo.
Fonte: Osservatorio Mediazione Civile n. 27/2022 (www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)