Nel corso dell’Audizione del
Ministro della Giustizia Andrea Orlando in Commissione Giustizia del Senato
della Repubblica del 23 Aprile scorso è stato affrontato anche il tema degli
alternative
dispute resolution.
Il Ministro, in particolare, ha parlato del peso dell’abnorme domanda di giustizia che grava
sulla giustizia civile italiana, illustrando di aver avviato l’elaborazione,
ormai pressoché ultimata, di uno schema
di intervento legislativo urgente, volto, tra l’altro, a ridurre l’arretrato mediante strumenti
alternativi alla giurisdizione.
Al riguardo il Ministro ha anticipato tre tipologie di misure.
A) Misure per favorire la
composizione dei conflitti in via stragiudiziale e per deflazionare il contenzioso.
Si tratta di un progetto che introduca nell’ordinamento disposizioni
idonee a consentire:
- la riduzione del contenzioso civile attraverso la possibilità del trasferimento in sede arbitrale di procedimenti pendenti dinanzi all’autorità giudiziaria;
- la promozione, in sede stragiudiziale, di procedure alternative all’ordinaria risoluzione delle controversie nel processo.
avvocati delle parti e
volta, con il loro apporto professionale, al raggiungimento di un
accordo conciliativo”.
B) Misure di degiurisdizionalizzazione:
estendere anche in materia di volontaria
giurisdizione la scelta, sottesa
alla legge 340/2000, che ha demandato ai
notai l’omologazione degli atti societari, pensando il ricorso all’autorità
giudiziaria come “residuale”.
C) Misure per accelerare il
processo esecutivo.
Riportiamo di seguito estratto dell’Audizione del Ministro della
Giustizia Andrea Orlando in Commissione Giustizia del Senato della Repubblica 23
Aprile 2014.
Il testo integrale è consultabile sul sito del La Nuova Procedura Civile al seguente link.
Il video dell'intervento del Ministro è anche visibile sul sito web del Senato della Repubblica al seguente link.
Fonte: Osservatorio Mediazione
Civile n. 34/2014
Audizione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando
in Commissione Giustizia del Senato della Repubblica
23 Aprile 2014
…omissis…
In questa prospettiva ho costituito tavoli di confronto con la
Magistratura e
l’Avvocatura, all’esito del quale i miei uffici hanno avviato
l’elaborazione, ormai
pressoché ultimata, di uno schema di intervento legislativo urgente,
volto, da un lato,
a ridurre l’arretrato mediante strumenti alternativi alla giurisdizione
e, dall’altro, ad
introdurre alcune fondamentali misure di potenziamento organizzativo del
sistema
giudiziario.
Sul primo versante, sono previste:
a) Anzitutto misure per favorire la composizione dei conflitti in via
stragiudiziale e per deflazionare il contenzioso
Stiamo pensando, in particolare, nell’immediato a un progetto che
introduca
nell’ordinamento disposizioni idonee a consentire, da un lato, la
riduzione del
contenzioso civile attraverso la possibilità del trasferimento in sede
arbitrale di
procedimenti pendenti dinanzi all’autorità giudiziaria e, d’altro lato,
la promozione,
in sede stragiudiziale, di procedure alternative all’ordinaria
risoluzione delle
controversie nel processo.
In particolare, vogliamo introdurre la procedura di negoziazione
assistita da un
avvocato, rifacendosi all’esperienza francese. Si tratta di una procedura
cogestita dagli
avvocati delle parti e volta, con il loro apporto professionale, al
raggiungimento di un
accordo conciliativo che, da un lato, eviti il giudizio e, dall’altro,
consenta la rapida
formazione di un titolo esecutivo.
Si potrà poi valorizzare fortemente questo istituto con riguardo alle
separazioni e ai
divorzi consensuali, prevedendo che l’accordo dei coniugi assistiti dagli
avvocati
superi la necessità dell’intervento giurisdizionale (tranne nei casi di
presenza di figli
minori o portatori di grave handicap).
b) In secondo luogo, degiurisdizionalizzazione
Anche in materia di volontaria giurisdizione potrebbe e
Anche in materia di volontaria giurisdizione potrebbe estendersi la
scelta, sottesa alla
legge 340/2000, che ha demandato ai notai l’omologazione degli atti
societari, prima
attratta nella giurisdizione del giudice civile. In particolare,
potrebbero assegnarsi ai
notai le autorizzazioni a compiere gli atti da ricevere nelle forme
dell’atto pubblico e
che riguardano minori ed incapaci.
Sul modello dell’omologazione degli atti societari, il ricorso
all’autorità giudiziaria
sarebbe residuale e cioè limitato ai casi in cui il notaio incaricato,
non ravvisando la
sussistenza delle condizioni prescritte dalla legge, si rifiuti di
autorizzare il
compimento dell’atto.
Un ulteriore settore da affidare ai notai può essere costituito dagli
adempimenti
attualmente svolti dal cancelliere in materia di successioni. Queste
attività
potrebbero essere delegate al notaio.
c) In terzo luogo, e riprendendo in parte il pendente disegno di legge
Cancellieri, introduzione di misure per accelerare il processo esecutivo.
È questo un terreno cruciale per la crescita economica, imponendo, di
fatto,
l’abnorme durata delle procedure concorsuali ed esecutive
l’immobilizzazione
di risorse tanto ingenti quanto essenziali per sostenere lo sviluppo dell’impresa,
la crescita della domanda interna e lo sviluppo economico e sociale del
Paese.
Occorre, dunque, al di là delle misure immediatamente possibili, lavorare
per
assicurare a tale settore condizioni di trasparenza ed efficienza oggi
ancora
lontane e delle mancanza delle quali i cittadini, le imprese ed il
sistema
bancario pagano quotidianamente il prezzo.
Anche in questo caso, le tecnologie possono giocare un ruolo
fondamentale.
Ma è importante sottolineare che non partiamo da zero, bensì da
esperienze
virtuose che possono essere rapidamente diffuse.
…omissis…