L’obiettivo era
quello di creare un osservatorio
permanente sull'istituto della mediazione finalizzata alla conciliazione
delle controversie civili e commerciali, nella consapevolezza dell’importanza
che avrebbe assunto l’istituto introdotto dal d.lgs. n. 28 del 2010 nel
panorama sociale e giuridico nel nostro Paese.
Da quel numero “0”
del 6 dicembre dell’anno scorso molto è cambiato e l’Osservatorio è cresciuto:
- attribuzione dell’International Standard Serial Number (Numero internazionale normalizzato delle pubblicazioni – ISSN) da parte del Centro italiano ISSN (ISSN – 2281-5139);
- oltre 130 contributi pubblicati tra informazioni ed aggiornamenti normativi, articoli ed approfondimenti, massime ragionate e commenti a sentenze;
- massimario e banca dati giurisprudenziale con oltre 70 pronunce con relative massime ragionate e/o annotazioni;
- numerosi prodotti realizzati, che hanno aiutato a diffondere e sostenere il progetto dell'Osservatorio;
- ben oltre 40.000 accessi;
- numerose citazioni segnalate su vari contributi dottrinari (tra l’altro: in Lupoi, Rapporti tra procedimento di mediazione e processo civile, in Foro Padano 2012; Ferrario, A.T.P. e consulenza tecnica preventiva, Giuffré editore, 2012; Gasperini, Rapporti tra mediazione e giudizio contenzioso nel d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28 in Judicium, 2012) e siti web giuridici e/o dedicati alla mediazione.
L’Osservatorio
Nazionale sulla Mediazione Civile conferma quindi la propria vocazione quale punto di riferimento dell’approfondimento
scientifico in merito ai rapporti tra mediazione, diritto e processo civile,
onorato di contribuire al dibattito – professionale, critico e costruttivo – sul tema dell’inserimento e della diffusione della mediazione all’interno del
nostro ordinamento giuridico nella consapevolezza che, a prescindere
dall’obbligatorietà o meno della mediazione, tale istituto:
- fa ormai inevitabilmente parte del sistema giuridico civile (processuale) del nostro Paese;
- ha in sé enormi potenzialità per una più costruttiva gestione dei conflitti, con notevoli effetti positivi sia dal punto di vista delle singole parti in lite, sia da quello sociale;
- è strettamente connesso alla tutela dei diritti dei cittadini e la sua diffusione non può prescindere dal coinvolgimento delle varie professionalità giuridiche;
- in quanto metodo di risoluzione delle controversie alternativo al modello giudiziale, va inteso come strumento complementare, e non contrapposto, ad esso.
Milano, 6 Dicembre
2012.
Fonte:
Osservatorio Mediazione Civile n. 127/2012