=> Tribunale di Roma, 25 gennaio 2022
La relazione redatta da un consulente tecnico nel corso di un procedimento di mediazione che si concluda senza accordo può essere prodotta nel successivo giudizio ad opera di una delle parti senza violare le regole sulla riservatezza in virtù di un equilibrato contemperamento fra l'esigenza di riservatezza che ispira il procedimento di mediazione e quella di economicità ed utilità delle attività che si compiono nel corso e all'interno di tale procedimento (I).
(I) In questo senso Trib.Roma 17 marzo 2014, in Osservatorio Mediazione Civile n. 28/2014.
Fonte: Osservatorio Mediazione Civile n. 2/2023
(www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)
Occorre in primo luogo evidenziare che, a fondamento della domanda avanzata in sede monitoria, omissis ha posto gli importi ancora dovuti dall'opponente nei suoi confronti, quale amministratore del condominio, a titolo di compenso maturato per gli anni dal 2011 al 2015; in particolare, in sede monitoria, l'opposto ha prodotto, fra l'altro, le fatture emesse e la relazione redatta dal consulente tecnico nominato dall'Organismo di Mediazione e di Conciliazione cui la medesima parte si era rivolta. Deve quindi ritenersi come, attesa la produzione effettuata, le censure dell'opponente in ordine all'insussistenza dei requisiti previsti ex lege per l'emissione del decreto non debbano essere condivise, e ciò tenuto conto dell'illustrata prova scritta posta a base della richiesta in sede monitoria. Chiarito ciò, si deve rilevare che la consulenza tecnica disposta in sede di mediazione e volta alla verifica della regolarità contabile di tutte le gestioni, sia ordinarie che straordinarie, condotte dal omissis, dall'anno del suo conferimento di incarico quale amministratore di condominio fino alla cessazione, ha concluso affermando la regolarità contabile delle gestioni, evidenziando come il credito ancora vantato dall'opposto in relazione ai propri compensi e alle anticipazioni effettuate, risulta pari alla cifra di euro 13.112,00. Nella relazione, in particolare, il consulente nominato evidenzia di aver esaminato tutta la documentazione fornita dall'attuale amministratore del condominio opponente, come ad esempio fatture, contabili di pagamento, estratti conto, corrispondenza e riepiloghi contabili, rilevando che la regolarità contabile emerge dallo studio condotto sui bilanci consuntivi e sulle situazioni contabili ufficiali, procedendo poi al riordino, anno per anno e gestione per gestione, dei vari documenti e contabili di pagamento, e pervenendo alla completa ricostruzione di tutti i libri di cassa, tranne quello relativo alla gestione 2006 - 2007. Ha evidenziato il consulente che il confronto analitico, anziché a campione, delle entrate e delle uscite rilevate nei libri cassa con le entrate ed uscite delle situazioni contabili relative alle medesime gestioni e annualità ha consentito di verificare la regolarità contabile delle gestioni ordinarie dal 2007/2008 al 2015, come anche di quelle relative al riscaldamento e ai lavori straordinari.
A fronte di ciò, le censure dell'opponente e le formulate deduzioni
circa la non corretta tenuta della contabilità, in riferimento a movimentazioni
di spese prive di giustificazioni o a irregolarità compiute nella tenuta della
contabilità, non devono essere condivise, tenuto conto che le conclusioni del
consulente venivano raggiunte a seguito della disamina della documentazione
prodotta dal medesimo condominio e che l'indagine, per come chiarito, è stata
condotta con un confronto analitico, e non a campione, delle entrate ed uscite
rilevate nei libri di cassa con quelle delle situazioni contabili relative alle
medesime gestioni ed annualità. Inoltre, nei casi in cui il consulente ha
evidenziato di aver riscontrato carenze documentali o differenze tra la
situazione contabile ufficiale e quanto riscontrato nel libro cassa, come per
la verifica delle gestioni riscaldamento 2007 - 2008 e 2009 - 2010, è stata
richiesta ulteriore documentazione e, alla luce di quanto prodotto, è stata
affermata la regolarità contabile anche delle dette gestioni.
A ciò deve aggiungersi che del tutto generiche risultano essere le
contestazioni avanzate in sede di atto di citazione in opposizione alle
risultanze della consulenza disposta nel procedimento di mediazione, anche
tenuto conto della metodologia seguita dal consulente, per come ivi illustrata,
e dello Studio della documentazione, in sede di indagini peritali, depositata e
fatta pervenire dall' attuale amministratore del condominio.
In quest'ottica, peraltro, il consulente ha affermato che, ai fini
della determinazione dei compensi dell'amministratore, è stata in via
preliminare determinata la somma dovuta per ogni gestione attraverso l'analisi
dei relativi bilanci consuntivi, che erano stati regolarmente approvati con
delibera dall'assemblea dei condomini, come rilevato dal libro verbali;
successivamente, il consulente ha provveduto a verificare la spettanza delle
somme in questione attraverso l'analisi delle movimentazioni finanziarie
rilevate tramite i libri di cassa e le movimentazioni dei conti correnti
intestati al condominio, forniti dalle stesse parti, utilizzando poi il
medesimo criterio per la determinazione delle anticipazioni effettuate
dall'opposto nei confronti del condominio. Il consulente ha pertanto concluso
quantificando, all'esito della completa e attenta disamina della documentazione
esaminata, in complessivi euro 13.112,00 l'importo ancora dovuto in favore del omissis a titolo di compensi maturati
per le gestioni ordinaria e riscaldamento, oltre che per le anticipazioni
effettuate.
A ciò consegue come le censure dell'opponente, anche riguardanti
l'inadempimento di controparte alle obbligazioni sullo stesso gravanti, sulla
base del complesso degli elementi introdotti in giudizio, non debbano essere
condivise e che l'avanzata opposizione debba essere rigettata.
In ultimo, sul punto, occorre evidenziare che la relazione redatta da
un consulente tecnico nel corso di un procedimento di mediazione che si
concluda senza accordo può essere prodotta nel successivo giudizio ad opera di
una delle parti senza violare le regole sulla riservatezza in virtù di un
equilibrato contemperamento fra l'esigenza di riservatezza che ispira il
procedimento di mediazione e quella di economicità ed utilità delle attività
che si compiono nel corso e all'interno di tale procedimento (in questo senso
Trib. Roma 17 marzo 2014); a ciò deve aggiungersi, per come precedentemente
evidenziato, che la consulenza risulta redatta sulla base della documentazione
fornita anche dal condominio e che, a fronte dell'indagine compiuta e della
metodologia seguita, la stessa merita di essere pienamente condivisa, anche
tenuto conto, per come già rilevato, delle contestazioni formulate e degli
elementi di prova introdotti da parte opponente nella presente sede a sostegno
delle doglianze formulate.
Peraltro, all'esito delle conclusioni della consulenza, del tutto
irrilevante risulta essere la richiesta di modifica e/o revoca dell'ordinanza
ammissiva dell'istanza ex art. 210 c.p.c., per come formulata da parte opposta
nella propria memoria ex art. 183, sesto comma, n. 2 c.p.c., tenuto conto,
avuto riguardo anche alle illustrate risultanze della consulenza, che
l'opponente non ha tempestivamente contestato la nomina del omissis quale proprio amministratore in
relazione agli anni oggetto della richiesta formulata in sede monitoria. A.
luce delle considerazioni che precedono, assorbenti ogni ulteriore profilo
dedotto, l'avanzata opposizione deve pertanto essere rigettata.
Deve poi essere rigettata l'avanzata domanda ex art. 96 c.p.c., non
ravvisandosi la sussistenza dei presupposti giustificativi la richiesta
pronuncia, anche in relazione al necessario elemento soggettivo.
Le spese di lite, liquidate come in dispositivo, seguono la soccombenza.
PQM
Il Tribunale omissis rigetta l'opposizione; condanna parte opponente al pagamento delle spese di lite in favore dell'opposto, liquidate in complessivi euro 2.970,00, di cui euro 650,00 per la fase di studio, euro 500,00 per la fase introduttiva, euro 820,00 per la fase istruttoria ed euro 1.000,00 per la fase decisoria, oltre accessori come per legge.