Sono state rese note le nuove statistiche ministeriali sulla
mediazione (rilevazione statistica con proiezione nazionale a cura del Dipartimento
della Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi - Direzione
Generale di Statistica e Analisi Organizzativa) relative all’intero anno 2022 (1).
Nell’ultimo trimestre 2022 gli organismi rispondenti
sono stati 423 su 552. Si tratta di un dato sostanzialmente in linea con il
trend in atto, di diminuzione degli organismi di mediazione operanti in Italia
e, parallelamente, di un maggior campione di organismi rispondenti alle
indagini statistiche ministeriali.
Dall’inizio del 2022, si registrano 155.122 procedimenti iscritti e 136.233 procedimenti definiti.
Nella rendicontazione si dà atto di quanto
segue: “Il confronto delle iscrizioni e delle definizioni dell’anno 2022 con
quelle del 2021 evidenzia un decremento di circa il 7% per le iscrizioni e di
circa il 11% per le definizioni. Il decremento è probabilmente imputabile a una
ripresa, nel 2021, dell’attività giudiziaria post pandemia che ha determinato
un recupero, seppur parziale, delle iscrizioni e delle definizioni non
effettuate nel corso del 2020. Se si confrontano le iscrizioni dell’anno 2022
con quelle del 2019 si evidenzia un incremento del 5%, mentre per le
definizioni si rileva un decremento di circa il 3%, ciò vuol dire che le
iscrizioni sono in crescita e non si è riusciti a fronteggiare le numerose
iscrizioni post pandemia pervenute nel 2021”.
Tra le controversie
maggiormente trattate in mediazione si confermano – dato ormai consolidato
– quelle in tema di diritti reali (15,4
%), contratti bancari (14 %), condominio (13,6%) e locazione (11,3%).
Nel periodo in questione l’aderente compare nel 51,8% dei casi.
In tali casi (ovvero in caso di aderente
comparso), nel 28,9% dei
procedimenti si raggiunge l’accordo
conciliativo.
Si tratta di dati che confermano un trend
di leggera, ma costante, crescita delle percentuali in questione, ad eccezione
di quanto riscontrato nell’anno 2020 (con riferimento al quale il la precedente
rilevazione ministeriale aveva osservato che “La riduzione nella percentuale di
aderente comparso osservata nel 2020 ha risentito degli effetti della pandemia
Codiv-19”).
La rendicontazione ministeriale relativa
all’intero 2022, poi, precisa che “Da una analisi a campione risulta che il tasso di successo sale al 47,4% se le
parti accettano di sedersi al tavolo della mediazione anche dopo il primo
incontro”. Tale dato – come già sottolineato nei precedenti lavori di
analisi svolti dall’Osservatorio – risulta sostanzialmente in linea con le
ultime rilevazioni ministeriali e si ribadisce, pertanto, che alle parti
conviene svolgere con fiducia e serietà il tentativo conciliativo, senza
fermarsi al primo incontro, ma proseguendo il percorso mediatizio anche oltre; qualcosa
in più, però, si ritiene, potrebbe farsi (a livello normativo) per favorire
maggiormente la scelta delle parti di proseguire la mediazione oltre il primo
incontro, oltre che nel fornire strumenti alle parti e agli organismi per
raggiungere, quantomeno, la soglia – che sarebbe significativa, anche
mediaticamente – del 50% di successo (2).
Tra le controversie nelle quali si registra
una maggiore percentuale di comparizione
dell’aderente (superiore al 50%) si confermano quelle che riguardano
rapporti familiari, nonché le liti relative, in generale, a rapporti sociali o
contrattuali, destinati a durare nel tempo, caratterizzati dalla particolare
rilevanza soggettiva delle parti (successioni ereditarie, divisione, diritti
reali, condominio, affitto di aziende, locazione, contratti bancari).
Si confermano poi le alte percentuali di comparizione
dell’aderente in procedimenti in materia di inadempimenti dovuti alle misure di contenimento COVID d.l.6/20 art. 3
co. 6bis e 6ter (pari al 57,6%; si segnala che nella rendicontazione
annuale 2020 la percentuale riscontrata era addirittura pari al 70,3% e in
quella relativa al 2021 pari al 61,1%).
In merito alla categorie di mediazione, si
conferma che la maggior parte dei procedimenti definiti afferisce alla mediazione c.d. obbligatoria ex lege o ante
causam. Si tratta di circa l’85 % dei procedimenti totali, percentuale così
composta: 15,8% (invio in mediazione da parte del giudice per mancato
esperimento obbligatorio del procedimento prima del giudizio) e 71,3% (esperimento
della procedura svolto prima del processo).
Circa l’1% dei procedimenti definiti nel
periodo in questione, invece, afferisce alla c.d. mediazione delegata o demandata dal giudice, mentre l’11,7% dei
procedimenti definiti afferisce alla mediazione
volontaria o facoltativa.
In generale, dai dati si conferma che la mediazione ha maggiore probabilità di
successo in caso di procedimento volontario(successo pari al 35% dei casi).
Ad ogni modo, in caso di mediazione obbligatoria, se il
procedimento viene svolto prima del
giudizio la percentuale di successo è pari al 30%; dato che scende
drasticamente al solo 15% in caso invio in mediazione da parte del giudice per mancato
esperimento obbligatorio del procedimento prima del giudizio.
Anche la mediazione demandata (quindi invio in mediazione delle parti da
parte del giudice in materie non assoggettate alla c.d. mediazione
obbligatoria) registra una non trascurabile percentuale di successo (24% dei
casi).
Tali percentuali migliorano quando le parti
accettano di sedersi al tavolo delle mediazioni anche dopo il primo incontro:
rispettivamente 55% (volontaria); 49% e 34% (obbligatoria); 38% (demandata).
Si conferma quindi, anche alla luce di tali
dati, il lento, ma progressivo, miglioramento delle performances delle mediazioni gestite nel nostro Paese, nonché
l’importanza di riuscire a realizzare dei veri e propri incontri di mediazione
che vadano oltre il c.d. primo incontro informativo tra le parti.
D’altro canto, appare anche evidente come,
una volta instaurato il giudizio, appaia ormai meno probabile il raggiungimento
dell’accordo conciliativo.
Questi i numeri relativi agli Organismi di mediazione presenti in Italia.
Tipologia Organismi di conciliazione
|
Organismi al 30.6.2022 |
Procedimenti definiti |
ORGANISMI DELLE
CAMERE DI COMMERCIO
|
68 |
9.660 |
ORGANISMI PRIVATI
|
340 |
82.558 |
ORDINE AVVOCATI
|
107 |
43.328 |
ALTRI ORDINI
PROFESSIONALI
|
35 |
687 |
Totale complessivo
|
550 |
136.233 |
Quanto alla presenza dell’avvocato in mediazione, nelle mediazione volontarie nell’78%
dei casi i proponenti sono assistiti dal proprio legale, mentre l’86% i chiamati in mediazione è assistito da
un avvocato. Si tratta di dati ormai consolidati.
Quanto alla durata delle mediazione, rispetto agli 882 gg (dato 2016 relativo
al contenzioso in Tribunale, sceso rispetto al 2015 in cui durata era
registrata in 921 gg), la procedura ADR, con aderente comparso e accordo
raggiunto, dura 186 giorni; dato che
conferma un lieve, costante, trend di aumento della durata delle mediazioni a
fronte, come detto, di un miglioramento delle performances mediatizie
(percentuali di procedimenti conclusi con l’accordo).
(1)
Le analisi curate dall'Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile di
tutte le precedenti rilevazioni statistiche sono consultabili a questo indirizzo.
Fonte: Osservatorio
Mediazione Civile n. 18/2023