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22 novembre 2023

43/23. Ministero della Giustizia: dati statistici sulla mediazione 1 gennaio – 30 giugno 2023 (Osservatorio Mediazione Civile n. 43/2023)


Sono state rese note le nuove statistiche ministeriali sulla mediazione (rilevazione statistica con proiezione nazionale a cura del Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi - Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa) relative al periodo 1 gennaio – 30 giugno 2023 (1).

Nel secondo trimestre 2023 gli organismi rispondenti sono stati 371 su 557. Si tratta di un dato in forte calo rispetto ai periodi precedenti, laddove dall’analisi delle statistiche ministeriali in questione l’Osservatorio aveva evidenziato, sino a tutto il 2022, un costante trend di diminuzione degli organismi di mediazione operanti in Italia e, parallelamente, di un maggior campione di organismi rispondenti alle indagini statistiche ministeriali (nella rilevazione statistica relativa al 2022, ad esempio, questi erano stati 423).

 

Nel semestre di riferimento si registrano 92.212 procedimenti iscritti e 75.060 procedimenti definiti.

Nella rendicontazione si dà atto di quanto segue: “Il confronto delle iscrizioni e delle definizioni del 1° semestre 2023 con quelle dello stesso periodo del 2022 evidenzia un incremento di circa l’8% per le iscrizioni e dell’1% per le definizioni. Se si esegue lo stesso confronto con i dati del 1° semestre 2019, anno pre pandemia, si evidenzia un incremento di circa il 20% per le iscrizioni e del 2,6% per le definizioni. Pertanto, i confronti eseguiti mostrano un incremento del ricorso all’istituto della mediazione anche se le definizioni recuperano più lentamente la ripresa, registrata nel 2021, dell’attività giudiziaria post pandemia”.

 

Tra le controversie maggiormente trattate in mediazione si confermano – dato ormai consolidato – quelle in tema di diritti reali (16,1 %), condominio (13,6%), contratti bancari (13,2 %) e locazione (10,5%).

 

Nel periodo in questione l’aderente compare nel 53,4% dei casi.

In tali casi (ovvero in caso di aderente comparso), nel 29% dei procedimenti si raggiunge l’accordo conciliativo.

Si tratta di dati che confermano il trend evidenziato da tempo dall’Osservatorio di leggera, ma costante, crescita delle percentuali in questione, ad eccezione di quanto riscontrato nell’anno 2020 (con riferimento al quale il la precedente rilevazione ministeriale aveva osservato che “La riduzione nella percentuale di aderente comparso osservata nel 2020 ha risentito degli effetti della pandemia Codiv-19”).

La rendicontazione ministeriale in questione. poi, precisa che “Da una analisi a campione risulta che il tasso di successo sale al 48,2% se le parti accettano di sedersi al tavolo della mediazione anche dopo il primo incontro” [grassetto a cura dell’Osservatorio]. Tale dato – come già sottolineato nei precedenti lavori di analisi svolti dall’Osservatorio – risulta sostanzialmente in linea con le ultime rilevazioni ministeriali e si ribadisce, pertanto, che alle parti conviene svolgere con fiducia e serietà il tentativo conciliativo, senza fermarsi al primo incontro, ma proseguendo il percorso mediatizio anche oltre (2).

 

Tra le controversie nelle quali si registra una maggiore percentuale di comparizione dell’aderente (superiore al 50%) si confermano quelle che riguardano rapporti familiari, nonché le liti relative, in generale, a rapporti sociali o contrattuali, destinati a durare nel tempo, caratterizzati dalla particolare rilevanza soggettiva delle parti (successioni ereditarie, divisione, diritti reali, condominio, affitto di aziende, locazione, contratti bancari, patti di famiglia).

 

In merito alla categorie di mediazione, si conferma che la maggior parte dei procedimenti definiti afferisce alla mediazione c.d. obbligatoria ex lege o ante causam. Si tratta dell’86,2% dei procedimenti totali, percentuale così composta: 15,3% (invio in mediazione da parte del giudice per mancato esperimento obbligatorio del procedimento prima del giudizio) e 70,9% (esperimento della procedura svolto prima del processo).

L’1,1% dei procedimenti definiti nel periodo in questione, invece, afferisce alla c.d. mediazione delegata o demandata dal giudice, mentre il 12,7% dei procedimenti definiti afferisce alla mediazione volontaria o facoltativa.

 

In generale, dai dati si conferma che la mediazione ha maggiore probabilità di successo in caso di procedimento volontario (successo pari al 36% dei casi).

Ad ogni modo, in caso di mediazione obbligatoria, se il procedimento viene svolto prima del giudizio la percentuale di successo è pari al 31%; dato che scende drasticamente al solo 15% in caso invio in mediazione da parte del giudice per mancato esperimento obbligatorio del procedimento prima del giudizio.

Anche la mediazione demandata (quindi invio in mediazione delle parti da parte del giudice in materie non assoggettate alla c.d. mediazione obbligatoria) registra una non trascurabile percentuale di successo (24% dei casi).

Tali percentuali migliorano quando le parti accettano di sedersi al tavolo delle mediazioni anche dopo il primo incontro: rispettivamente 55% (volontaria); 50% e 34% (obbligatoria); 38% (demandata).

Si conferma quindi, anche alla luce di tali dati, il lento, ma progressivo, miglioramento delle performances delle mediazioni gestite nel nostro Paese, nonché l’importanza di riuscire a realizzare dei veri e propri incontri di mediazione che vadano oltre il c.d. primo incontro informativo tra le parti.

D’altro canto, appare anche evidente come, una volta instaurato il giudizio, appaia ormai meno probabile il raggiungimento dell’accordo conciliativo.

Si confermano quindi le riflessioni svolte dall’Osservatorio nelle precedenti analisi.

 

Questi i numeri relativi agli Organismi di mediazione presenti in Italia.

 

 

Tipologia Organismi di conciliazione

 

Organismi al 30.6.2022

Procedimenti definiti

 

ORGANISMI DELLE CAMERE DI COMMERCIO

 

66

5.113

 

ORGANISMI PRIVATI

 

347

45.398

 

ORDINE AVVOCATI

 

108

24.146

 

ALTRI ORDINI PROFESSIONALI

 

34

403

 

Totale complessivo

 

555

75.060

 

Quanto alla presenza dell’avvocato in mediazione, nelle mediazione volontarie nell’77% dei casi i proponenti sono assistiti dal proprio legale, mentre l’86% i chiamati in mediazione è assistito da un avvocato. Si tratta di dati ormai consolidati.

 

Quanto alla durata delle mediazione, rispetto agli 406 gg. del contenzioso ordinario, la procedura ADR, con aderente comparso e accordo raggiunto, dura 183 giorni; dato in linea con la rendicontazione precedente. Laddove l’Osservatorio aveva confermato il lieve, costante, trend di aumento della durata delle mediazioni a fronte di un miglioramento delle performances mediatizie (percentuali di procedimenti conclusi con l’accordo) (3).

 

(1) Le analisi curate dall'Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Civile di tutte le precedenti rilevazioni statistiche sono consultabili a questo indirizzo.

 

(2) Si segnala SPINA, Prime considerazioni sul DDL di riforma del processo civile (C.d.M. 5.12.2019)con particolare riferimento alla mediazione (Osservatorio Mediazione Civile n.51/2019)

 

(3) Dato relativo alla DURATA EFFETTIVA SICID anno 2020; fonte: Ministero della Giustizia (Direzione generale di statistica e analisi organizzativa), LA DURATA DEI PROCEDIMENTI CIVILI. Analisi ed evoluzione dell’indicatore Durata media Effettiva - ANNI 2012 – 2019 E PRIMI NOVE MESI 2020.  Il registro SICID comprende quattro ruoli o macromaterie: affari contenziosi, controversie in materia di lavoro e previdenza, procedimenti speciali e sommari e volontaria giurisdizione; dal calcolo della durata sono esclusi l’attività del Giudice Tutelare, gli accertamenti tecnici preventivi in materia previdenziale e le verbalizzazioni di dichiarazioni giurate in Tribunale. Per Indicatore di DURATA EFFETTIVA (DE) si intende la misura il tempo medio che è stato necessario per la definizione dei procedimenti conclusi nell’anno di riferimento. La durata è calcolata come differenza tra la data di iscrizione e la data in cui viene pubblicata la sentenza o il provvedimento di definizione. È la misura utilizzata per il calcolo dell’indicatore di Benessere Equo e Sostenibile (BES) di efficienza della giustizia civile il cui andamento, a partire dall’annualità 2012, viene analizzato nella Relazione allegata al Documento di economia e finanza.

 

Fonte: Osservatorio Mediazione Civile n. 43/2023

(www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)