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11 dicembre 2013

84/13. NOVITÀ EDITORIALE: La nuova mediazione, Giuffrè (Osservatorio Mediazione Civile n. 84/2013)

La nuova mediazione.
Regole e tecniche dopo le modifiche introdotte dal "Decreto del fare" (d.l. 69/2013, conv., con mod., in l. 98/2013)

A cura di G. Falco e G. Spina

Anno 2014
Pagine: XVI – 738

Giuffrè Editore



Autori: A. M. Basso, G. Battaglia, A. Berretta, E. Bianchi,  M. Crocitto, P. F. Cuzzola, D. De Rito, M. De Ventura, M. Filippelli, I. Gionfriddo, A. Giordano, F. Imposimato, M. Lotti, D. Marinelli, M. Mecacci, E. Morano Cinque, R. Plenteda, M. Rinaldi, G. Spina, M. Tosoni, V. Vasapollo.

Consulta la presentazione e l’indice completo dell’Opera sul portale di Giuffré Editore a questo link: http://www.giuffre.it/it-IT/products/66425.html

Riportiamo l’introduzione del Volume

La ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia non rappresenta certo una novità nella storia umana. Nel Vangelo secondo Luca, ad esempio, si legge “quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice ed il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico che non uscirai di là finché non avrai pagato l’ultimo spicciolo” (Lc. 12, 58-59).
Eppure, si parla dell’istituto della mediazione civile come di una delle più rilevanti, e dibattute, novità inserite negli ultimi anni nel pano-rama della gestione delle controversie civili e commerciali. Ciò in ragione dell’impianto normativo, nato di recente, volto a disciplinare il funzionamento di tale istituto e ad inserirlo, in modo strutturato, all’interno del nostro ordinamento giuridico: il decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28.
Norma giovane ma con una storia assai complessa, tra cui una pro-nuncia di incostituzionalità nel 2012 (C. Cost. n. 272/2012) e le rilevanti modifiche inserite nell’agosto del 2013 (decreto legge 21 giugno 2013 n. 69, c.d. “decreto del fare”, convertito in legge 9 agosto 2013, n. 98), di cui il Manuale tenta di dar conto in modo esaustivo e dettagliato.
In estrema sintesi, la logica sottesa all’istituto in parola, appartenente agli alternative means of dispute resolution (mezzi di risoluzione delle controversie alternativi alla giurisdizione) è il principio della centralità delle parti in lite: le parti tentano di trovare, esse stesse, grazie all’attività svolta dal mediatore, la soluzione (accordo conciliativo) più adatta alla loro specifica situazione. La soluzione della lite – diversamente da quanto avviene all’interno di un processo, ovvero nel caso di altri istituti, strumenti o logiche di risoluzione delle controversie (arbitrato, transazione, negoziazione, etc.) – non è imposta da altri (tramite la distribuzione di torti e ragioni), né ricercata solo sulla base dei principi giuridici applicabili alla fattispecie (tramite reciproche concessioni delle parti in lite rispetto alle originarie pretese). L’accordo conciliativo, in-vece, nasce (in caso, ovviamente, di esito positivo del procedimento) dal dialogo tra le parti; dialogo, re-instaurato tra di esse grazie all’opera del mediatore, grazie al quale si giunge all’emersione dei reali interessi in gioco ed al superamento delle posizioni inizialmente vantate.
La soluzione conciliativa, in tal modo, risulta, in una logica di piena soddisfazione delle parti, quanto più aderente alle specifiche peculiarità della singola controversia. Le possibilità di accordo – non vigendo nella mediazione il principio della domanda di cui all’art. 112 c.p.c. – possono dunque risultare estremamente variegate, creative ed imprevedibili, nonché coinvolgere il complessivo rapporto tra parti: in mediazione, infatti, entrano anche gli elementi che non sono stati inizialmente inseriti nell’istanza di mediazione, assumendo rilievo non solo gli aspetti che hanno generato la controversia dedotta, ma anche la ridefinizione dell’intera relazione intersoggettiva tra le parti in prospettiva futura.
La mediazione civile, sebbene sia altro rispetto alla risoluzione giurisdizionale delle controversie, ha notevoli rapporti con la dimensione del diritto e delle professioni legali (in generale) e con il processo ci-vile (in particolare).
Il Manuale parte proprio dalla consapevolezza di fondo circa tale ancipite natura dell’istituto, con l’intento di illustrarne il funzionamento nell’ottica della forte connessione (necessaria ed anche proficua) tra mediazione e risoluzione giurisdizionale delle liti; tra mediazione e di-ritto. Entrambi componenti del mondo della Giustizia e della risoluzione dei conflitti civili, seppur ciascuno caratterizzato dalla propria specificità ed autonomia.
In questa logica si ritiene non solo utile, ma anzi necessario, coinvolgere nel processo di sviluppo dell’istituto in trattazione tutte le professionalità attive nella gestione dei conflitti, quindi, in primis, an-che quelle legali, nell’ottica di una reciproca collaborazione e crescita professionale, umana e sociale.
Il Manuale è diviso in due parti.
La prima, introduttiva, volta ad analizzare la logica della mediazione e la ratio sottesa all’istituto.
La seconda, di portata più specifica e ben più estesa della prima, volta ad analizzare il concreto funzionamento della mediazione civile in tutti i suoi aspetti pratici (mediazione obbligatoria, disposta dal giudice, facoltativa e concordata; iter procedimentale; aspetti sostanziali e rapporti col processo civile; spese di mediazione ed aspetti fiscali; mediatori, organismi e ruolo degli avvocati).
Il Manuale nasce come lavoro collettaneo. Il che gli conferisce l’ulteriore ricchezza derivante dal contenere diverse professionalità, approcci e letture dell’istituto in studio.
Un lavoro, quindi, volto a fornire al lettore (sia esso professionista del diritto e/o della mediazione, o, ancora, studioso della materia) un’approfondita analisi del funzionamento dell’istituto, grazie all’utilizzo dell’ampio e variegato panorama di visioni prospettiche proposte.
Tale impostazione è accostata ad un’indagine rigorosa e ad una trattazione aggiornata e pratica dell’istituto (in quest’ottica, l’analisi delle singole disposizioni normative è effettuata in chiave sia descrittiva che prescrittiva, sviscerando criticità e dubbi interpretativi, presentando soluzioni operative e proponendo modelli di atti e formule).
L’ambizione di chi scrive, è di aver realizzato – grazie al contributo di tutti gli Autori ed alla loro professionalità, nonché all’insostituibile supporto del testo dal Prof. Avv. Luigi Viola, al quale va tutta la riconoscenza – uno strumento di lavoro utile ed esaustivo che contribuisca alla diffusione della cultura della mediazione.
La mediazione consiste in una vera e propria rivoluzione culturale nel modello di gestione dei conflitti civili.
Sta a ciascuno di noi attuarla, cogliendo la sfida che l’attuale momento storico ci propone.
Milano, novembre 2013
Giulio Spina
Fonte: Osservatorio Mediazione Civile n. 84/2013