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9 gennaio 2013

2/13. Confindustria: mediazione obbligatoria rilevante per la crescita del Paese (Osservatorio Mediazione Civile n. 2/13)

Come noto, il c.d. decreto crescita 2.0 non ha previsto la da più parti auspicata  reintroduzione della c.d. mediazione obbligatoria (1).

Ciò malgrado l’esplicito auspicio di Confindustria, la quale in sede di Audizione in Senato sul decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, aveva evidenziato lo stretto collegamento tra mediazione (e mediazione c.d. obbligatoria) e crescita del Paese (2).
In particolare, osserva il Vice Presidente di Confindustria Aurelio Regina nell’audizione del 6 novembre 2012 presso la Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica, la crescita è, come noto, “fortemente condizionata dai malfunzionamenti di alcuni apparati istituzionali, tra cui la giustizia civile”.

Per questo motivo – prosegue il Vice Presidente di Confindustria Aurelio Regina – “sarebbe importante … il ripristino della mediazione obbligatoria”. Ciò, ovviamente, unitamente ad misure, quali ad esempio quelle in tema di digitalizzazione dei procedimenti civili.

Nel corso della medesima audizione sono stati inoltre evidenziati gli effetti positivi del meccanismo dell’obbligatorietà della mediazione; obbligatorietà che, “nonostante il breve periodo di applicazione, ha prodotto risultati importanti”: il 77% delle mediazioni avviate da marzo 2011 ad ottobre 2012 è effetto di questo obbligo e la metà di questi procedimenti ha avuto esito positivo (circa 24.000 accordi, precisa Confindustria).

L’importanza del meccanismo dell’obbligatorietà risiede nel suo fondamentale ed “insostituibile” ruolo di strumento “per diffondere la conoscenza degli strumenti ADR e incentivarne l’utilizzo; ciò in un Paese come il nostro caratterizzato da:
-      alto tasso di litigiosità; 
-      scarsa propensione verso gli strumenti di soluzione delle liti alternativi al giudizio.

Il rapporto tra mediazione obbligatoria e crescita del Paese limpidamente è illustrato da Confindustria può essere ricostruito in questi termini:

malfunzionamento giustizia civile => mediazione obbligatoria => diffussione utilizzo degli STRUMENTI ADR => deflazionamento contenziosi => effetti positivi sul funzionamento del sistema giudiziario => effetti positivi sulla competitività del Paese.

Riportiamo di seguito estratto dell’Audizione del Vice Presidente di Confindustria Aurelio Regina
sul decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese presso la Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica Roma, 6 novembre 2012, come pubblicata sul sito web di Confindustria.

(1) Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese" convertito in legge 17 dicembre 2012, n. 221 (in Gazzetta Ufficiale 18 dicembre 2012 n. 294). Si veda al riguardo Il decreto crescita 2.0 non reintroduce la mediazione obbligatoria, in Osservatorio Mediazione Civile n. 1/13 (www.osservatoriomediazionecivile.blogspot.com)

(2) I documenti in materia possono essere reperiti utilizzando la funzione “cerca” (digitando il termine “crescita”), presente scorrendo il lato destro dell’home page dell’Osservatorio.

Fonte: Osservatorio Mediazione Civile n. 2/13

Commissione Industria, Commercio, Turismo
del Senato della Repubblica

Audizione del Vice Presidente di Confindustria Aurelio Regina
sul decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179
recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese

Roma, 6 novembre 2012

9.1. Misure per la crescita

…omissis…

Crescita che, come noto, è fortemente condizionata dai malfunzionamenti di alcuni apparati istituzionali, tra cui la giustizia civile. Per questo motivo, sarebbe importante affiancare alle misure già previste dal DL - in tema di digitalizzazione dei procedimenti civili - il ripristino della mediazione obbligatoria, così da rimediare agli effetti di una recente sentenza della Corte costituzionale. La Corte ha dichiarato incostituzionale la mediazione obbligatoria per eccesso di delega, vanificando gli effetti di un meccanismo che, nonostante il breve periodo di applicazione, ha prodotto risultati importanti. Infatti, il 77% delle mediazioni avviate da marzo 2011 ad oggi è  l’effetto di questo obbligo e la metà di questi procedimenti ha avuto esito positivo. Si tratta di circa 24 mila accordi, vale a dire un numero grosso modo pari di cause civili in meno portate in tribunale.

In un Paese come l’Italia, ad alto tasso di litigiosità e con scarsa propensione verso gli strumenti di soluzione delle liti alternativi al giudizio, l’obbligatorietà costituisce uno strumento  insostituibile per diffondere la conoscenza degli strumenti ADR e incentivarne l’utilizzo, radicando così una cultura diversa. Deflazionando il numero di controversie che affluiscono presso i tribunali, ciò determinerebbe  inevitabili effetti positivi sul funzionamento del sistema giudiziario  e, quindi, sulla  competitività del Paese.

AVVISO. Il testo riportato non riveste carattere di ufficialità.